Inter, perfino la quarta punta sarà un colpaccio: c’è un motivo burocratico

Costruire una rosa vincente non è solo questione di nomi, ma anche di incastri invisibili. A volte basta una regola per cambiare le priorità di mercato

Beppe Marotta e Simone Inzaghi
Inter, perfino la quarta punta sarà un colpaccio: c’è un motivo burocratico (Foto: Ansa/LaPresse) – serieanews.com

C’è grande attesa per capire come finirà questa stagione dell’Inter. Ma ce n’è una quasi identica per scoprire come si costruirà la squadra dell’anno prossimo.

Perché il piano è già lì, chiaro, scritto: Marotta e Inzaghi vogliono una rosa più forte. Più completa. In grado di giocarsela su tutti i fronti senza mollare un centimetro. Il sogno è dichiarato: provare a riscrivere la storia, inseguendo un altro Triplete. Ma per farlo, non basta avere undici titolari. Servono cambi veri, alternative credibili. E, soprattutto, serve struttura.

Struttura numerica, oltre che tecnica. Perché il finale di questa stagione ha lasciato qualche lezione da imparare. La rosa è arrivata corta, con qualche acciacco di troppo e troppi minuti sulle gambe dei soliti. L’obiettivo, adesso, è non ritrovarsi nella stessa situazione tra un anno. E per evitarlo, non basta scegliere bene gli uomini: bisogna ragionare anche con la calcolatrice.

Sì, perché c’è un tema di cui si parla poco, ma che per chi costruisce una squadra è fondamentale: le liste. Il prossimo anno in Serie A i giocatori nati dopo il primo gennaio 2003 non occupano spazio nella lista ufficiale. Una regola che apre una scorciatoia per allungare la rosa senza sforare i limiti. Non vale per la Champions, certo, se non sono prodotti del vivaio. Ma già avere questa possibilità in campionato è tanto. Basta sfruttarla bene.

E per sfruttarla bene non basta prendere un giovane qualsiasi. Serve uno che abbia testa, gambe, prospettiva. Uno che sia già formato, o quasi. Non una scommessa da far crescere nel tempo, ma uno che può già stare dentro al meccanismo. Ed è qui che spunta un nome che all’Inter sta girando parecchio: Ange-Yohan Bonny.

Bonny per l’Inter: un “under” che può diventare un campione

Classe 2003, attaccante del Parma, alla prima stagione in Serie A ha fatto vedere cose interessanti. Non è un fenomeno già pronto, questo no. Ma si vede che ha qualcosa. Da limare, da modellare, da tirar fuori. Ma c’è. E se lo vedi in campo lo capisci.

Ange Yoan Bonny del Parma esulta dopo un gol
Bonny per l’Inter: un “under” che può diventare un campione (LaPresse) – serieanews.com

Il Parma lo valuterà tra i 20 e i 25 milioni. Tanti? Sì, ma non troppi se si pensa che può diventare un innesto da rotazione già pronto. L’Inter lo vedrebbe come quarta punta. Non come vice-Thuram o vice-Lautaro, almeno non subito. Ma come uno che ci sta. Che può crescere, allenarsi accanto ai grandi, rubare con gli occhi. E poi farsi trovare pronto quando serve. Magari anche esplodere.

Simone Inzaghi, che di attaccanti se ne intende, lo potrebbe prendere sotto la sua ala. Uno come lui, con quel fisico e quelle caratteristiche, è perfetto da modellare. A patto di avere pazienza. Ma l’Inter, per una quarta punta, pazienza ne può avere eccome.

Resta da capire chi sarà la terza. Perché è chiaro che un altro attaccante servirà, uno più pronto, più esperto. Ma intanto l’idea è chiara: non si vuole ripetere l’errore fatto quest’anno. Dove, quando c’era da far riposare Lautaro e Thuram, si faticava. Alternative vere, poche.

Correa e Taremi sicuramente due flop; Arnautovic, alla fine, la sua parte l’ha fatta. Ha segnato, ha lottato, si è messo a disposizione, ha sfiorato un record che avrebbe avuto dello storico. Ma ha 36 anni. Il contratto scade, e tutto lascia pensare che non verrà rinnovato. E va bene così. Perché se il futuro parte da profili come Bonny, allora davvero l’Inter è in una botte di ferro.

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