Igli Tare è pronto a ricominciare dal Milan, con un nome ben chiaro in mente: lo conosce molto bene, l’ha scoperto lui. E per portarselo a casa sarà derby con un altro ex laziale come lui
C’è grande attesa per l’ufficializzazione dell’arrivo di Igli Tare al Milan. E non è solo una questione di nomi o firme. È l’idea che da lì comincerà qualcosa di nuovo, forse anche di scomodo. Perché quando si parla di rifondazione vera, c’è da fare i conti con scelte drastiche. E il Milan non ha più margini per temporeggiare.
Serve una ricostruzione. Di quelle vere. Di quelle che partono dal basso, dalle fondamenta. E in una stagione chiusa male, malissimo, non si può che ripartire dalla difesa. Tare lo sa. E lo sa anche chi lo ha chiamato: sarà necessario fare cassa, ma anche costruire. Vendere bene e comprare meglio.
Il reparto arretrato, più di tutti, è quello che ha bisogno di una sistemata seria. Tomori ha dato tutto, ma sembra arrivato al capolinea. Thiaw è sul mercato: interessano le tedesche, e non da oggi. Gabbia e Pavlović potrebbero restare, ma non bastano. Serve uno che entri subito in campo e non esca più. Uno affidabile. Con margini, ma già pronto.
E qui entra in gioco Tare, che non ha bisogno di farsi presentare. Ha già un nome chiaro in testa. Uno che conosce benissimo. Uno che ha preso lui alla Lazio, quando in pochi sapevano chi fosse. Mario Gila. Classe 2000, spagnolo, arrivato dal Real Madrid Castilla con l’etichetta di rincalzo. E oggi è il pilastro della Lazio, l’unico difensore davvero insostituibile. Titolare fisso, cresciuto in silenzio. Una delle intuizioni migliori di Tare, che lo aveva adocchiato già dai tempi di Sarri.
Milan, Tare punta Mario Gila: c’è anche un altro nome “in comune” con l’Inter
Mario Gila è il pupillo di Tare e ora Tare vorrebbe riportarlo con sé. A Milano, ma sponda rossonera. Solo che la faccenda è già più complicata di così. Perché su Gila c’è anche l’Inter. E no, non è un caso. Inzaghi lo ha visto, lo ha chiesto. Lo considera perfetto per il suo sistema. E lo vuole anche lui.
Qui nasce il primo vero derby tra Tare e Inzaghi. Ex compagni di Lazio, ora rivali. Uno da una parte di Milano, l’altro dall’altra. Ma con lo stesso obiettivo. E con lo stesso problema: convincere Lotito. Che notoriamente, quando deve vendere un titolare, si siede al tavolo col listino da boutique. Per meno di 30-35 milioni non se ne parla, visto che su di lui ci sono grossi interessamenti anche dalla Premier League.
La partita è aperta. E il bello è che potrebbe non essere l’unica. Perché Tare e Inzaghi si muovono su profili simili, come anche Lucumì del Bologna, scadenza 2026 e una lunga corte ai suoi piedi. Perché Milan e Inter, oggi più che mai, vanno a caccia dello stesso identikit: calciatori sostenibili, giovani ma già maturi. E ogni trattativa rischia di trasformarsi in una sfida diretta.
Non sarà facile. Non sarà rapido. Ma sarà il primo vero banco di prova per il nuovo Milan. E per Tare, che dovrà iniziare a farsi spazio in un mercato dove ormai, anche un difensore, può diventare un simbolo.