Tare ringrazia Reijnders: no a 95 milioni, che prova di forza

Un incasso storico ha cambiato le regole del gioco. Adesso il Milan non è più con le spalle al muro e Igli Tare si è permesso il lusso di rifiutare ben 95 milioni di euro 

Max Allegri e Igli Tare
Tare ringrazia Reijnders: no a 95 milioni, che prova di forza (Foto: LaPresse/Ansa) – serieanews.com

È stata sicuramente una cessione dolorosa quella di Tijjani Reijnders al Manchester City. Ma dolorosa quanto strategica. Il Milan ha dovuto salutare uno dei giocatori simbolo della scorsa stagione, ma lo ha fatto per 75 milioni. Cifra che entra di diritto nella storia del club come la cessione più remunerativa di sempre. Una botta al cuore, sì, ma anche un’operazione che rimette a posto i conti. E consente al nuovo Milan di Allegri di costruire senza dover smontare.

Il punto è questo. Reijnders era centrale per Fonseca, anche per Conceiçao, ma forse non lo sarebbe stato per Allegri. Non per colpa sua, ma per una questione di idee, priorità, modi diversi di vedere il centrocampo. E allora via libera alla trattativa, con una logica ben chiara: se dobbiamo cedere, lo facciamo a modo nostro. Niente svendite, niente compromessi. Solo soldi veri.

E quei soldi veri adesso fanno tutta la differenza. Perché Igli Tare, con 75 milioni già in cassa, non è più costretto a vendere per comprare. Non è più con l’acqua alla gola, non ha bisogno di mettere sul mercato i pezzi migliori per tirare avanti. Anzi. Adesso ha i mezzi per resistere. Per dire no. Per fare scelte che non siano dettate dalla necessità ma dalla strategia.

E infatti, i segnali sono già arrivati. Chiari, forti, inequivocabili. Il Chelsea ha messo sul tavolo 15 milioni per Maignan. L’Atletico Madrid ha provato con 20 milioni per Theo Hernandez. Il Bayern Monaco ha bussato con 60 milioni per Leao. Totale: 95 milioni. E Tare ha risposto picche. Uno a uno. Offerte rispedite al mittente, senza nemmeno il bisogno di sedersi a trattare.

Milan, che segnale sul mercato: si vende solo se l’offerta è quella giusta

È questa la novità più importante del Milan versione 2025. Non è che Maignan, Theo o Leao siano incedibili per principio. Ma adesso, se vanno via, lo fanno alle condizioni del Milan. Non alle condizioni degli altri. E se non arrivano offerte all’altezza, restano. Anche rischiando di perderli a zero, come nel caso dei due francesi in scadenza 2026. Ma quel rischio oggi il Milan può permetterselo.

Igli Tare con la faccia soddisfatta
Milan, che segnale sul mercato: si vende solo se l’offerta è quella giusta (AnsaFoto) – serieanews.com

Allegri, in tutto questo, è tutt’altro che spettatore. Su Maignan ha le idee chiarissime: per lui è un titolare assoluto, ma anche un leader tecnico e mentale. Su Leao, lo scenario è ancora più netto. Allegri vuole costruire intorno a lui, e ha fatto sapere di considerarlo un pilastro. Il Bayern ci ha provato, sì, ma con un’offerta distante anni luce dalla richiesta del club. 60 milioni non bastano. Per meno di 100, Leao non si muove.

E allora adesso tocca agli altri. Le regole del gioco sono cambiate. Il Milan ha rifiutato 95 milioni in una settimana. Non perché siano pochi, ma perché non erano quelli giusti. Non era il momento giusto. E forse, nemmeno i giocatori giusti. Questo è il nuovo Milan. Un Milan che sa quando vendere, ma ancora di più sa quando dire no.

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