Ciro ha segnato 201 volte, ma non ha ancora detto basta. E se trovasse il posto giusto per farlo altre 15 volte? C’è una città che ha già riscritto la carriera di un altro attaccante laziale…
Ciro Immobile è alle prese con una difficile uscita dal campionato turco, laddove ha dimostrato di essere ancora un attaccante che può togliersi qualche bella soddisfazione. Immobile, come Dzeko, è un calciatore che può dare ancora qualcosa al calcio italiano. Ma è anche il calcio italiano che può dare qualcosa a lui.
Stiamo parlando di uno dei più grandi bomber della storia del nostro campionato, che al momento, nella speciale classifica dei marcatori all-time della Serie A, si trova all’ottavo posto con 201 reti. Roberto Baggio è lì, a un passo, a 205. Totò Di Natale è poco più su, con 209. Ma in realtà la classifica, fino al podio, è fortissima. E con una buona stagione si potrebbe già iniziare a inquadrare addirittura il podio.
Il quarto posto, al momento condiviso da Altafini e Meazza, è lontano — ma non impossibile — a 216. Quindici gol. Soltanto, si fa per dire. Perché Immobile ha 35 anni e di certo non ha più la brillantezza che lo ha portato a eguagliare il record di Higuain, 36 gol in una sola stagione. Ma se la testa è giusta e la squadra lo accompagna, quei quindici possono diventare un obiettivo concreto.
In questi giorni si è parlato di diverse squadre interessate a lui, dalla Fiorentina al Milan. Ma ce n’è una che è sbucata in queste ore e che potrebbe davvero affondare il colpo. Non arriverebbe lì con velleità da titolare, visto che la maglia numero 9 è già assegnata. Ma sbarcare in una città che ha la fama di rigenerare gli attaccanti over 30 potrebbe essere un colpo di scena perfetto.
Immobile verso il Bologna: quel precedente fantastico con Beppe Signori
A cercare Immobile, infatti, è stato il Bologna. La squadra di Vincenzo Italiano, che negli ultimi anni ha rivalutato più di un attaccante, portandolo anche a sfiorare questa stessa classifica. L’esempio più calzante è quello di Beppe Signori: con Immobile ha condiviso l’identità laziale e, una volta superati i trent’anni, ha trovato una seconda giovinezza proprio sotto le Due Torri.
Signori a Bologna ha segnato 67 reti, riuscendo ad entrare nella famosa top 10 dei marcatori di sempre. Con 188 gol totali, buona parte dei quali arrivati in Emilia, è diventato un simbolo. Per Immobile, Bologna potrebbe essere questo: una di quelle squadre che possono fare da trampolino finale, non per rilanciarsi, ma per chiudere lasciando un segno anche nelle statistiche.
Se decidesse di sposare questa sfida, Immobile si ritroverebbe in una squadra che ha entusiasmo, idee, giovani e una struttura offensiva che genera occasioni. Non servirebbe a lui rifare 36 gol, gliene basterebbero 16 per superare Mazzola e Altafini. E quei 16, da comprimario, magari spalmati in due stagioni, sarebbero già una piccola impresa.
Dietro al podio ci sono nomi come Hamrin, Del Piero, Gilardino, Batistuta, lo stesso Signori. Davanti, mostri sacri come Piola, Totti e Nordahl. Ma il terzo posto, quello di Nordahl, è fermo a 225. Significa 24 gol. Una follia? Forse. Ma Immobile non è mai stato un attaccante banale. E se trova la squadra giusta, può ancora scrivere un pezzetto di storia.