Il Mondiale per Club e i suoi “momenti”: 5 scene epiche accadute finora

Doveva essere solo un torneo, sta diventando un romanzo surreale. Tra chi dimentica la maglia e chi rischia di volare via col vento. Gesti folli, scene da film e facce incredule

Lionel Messi al Mondiale per club
Il Mondiale per Club e i suoi “momenti”: 5 scene epiche accadute finora (Foto: Ansa) – serieanews.com

C’è un calcio che non compare nelle moviole, nei grafici expected goals o nei discorsi da bar sul “rigore sì, rigore no”. È un calcio fatto di episodi, stranezze, mezzi disastri e lampi di genialità che nessuno aveva previsto. È quel lato folle e umano che ogni torneo internazionale si porta dietro. E se pensavate che il nuovo Mondiale per Club, quello a 32 squadre made in USA, fosse solo una copia patinata del Mondiale vero, vi sbagliavate di grosso.

Perché in questi primi giorni di torneo, tra viaggi coast to coast, match sospesi e traduttori improvvisati, è successo davvero di tutto. Alcune cose le avete viste, altre no. Ma eccovi una selezione – rigorosamente non esaustiva – di cinque momenti che meritano di essere raccontati.

Quando Giroud ha dimenticato la maglia

Certe cose succedono ai dilettanti il sabato mattina. Non a un campione del mondo, ex Milan e Chelsea. E invece Olivier Giroud, oggi all’LAFC, è riuscito a trasformare una sostituzione nel secondo tempo in una gag da cabaret.

Olivier Giroud del Los Angeles
Quando Giroud ha dimenticato la maglia (AnsaFoto) – serieanews.com

Durante la sfida contro il Chelsea (sì, proprio il suo vecchio amore calcistico), Giroud doveva entrare all’inizio della ripresa. Peccato che… non trovava la maglia. Panico. Il secondo tempo non partiva. I compagni pronti, l’arbitro pure, ma di lui nessuna traccia. Alla fine, è stato il portiere di riserva a risolvere la faccenda: corsa disperata negli spogliatoi, maglia in mano come se fosse la torcia olimpica, consegna tra gli applausi e partita che riparte. Giroud, con faccia da “non è come sembra”, ha fatto finta di nulla. Ma il web, ovviamente, non perdona.

Acerbi contro tutti (di nuovo)

C’è chi ha bisogno di un pallone per diventare protagonista, e chi invece ci riesce senza nemmeno giocare. Francesco Acerbi è uno di questi. Nel ritiro dell’Inter a Miami, mentre ci si preparava con relativa tranquillità alla fase a gironi, un tifoso del PSG ha pensato bene di punzecchiarlo. Un coro ironico, forse una provocazione in francese.

Francesco Acerbi con gli occhi chiusi
Acerbi contro tutti (di nuovo) – AnsaFoto – serieanews.com

Risposta? Alla Acerbi. Traduttore al fianco, passo deciso verso il “provocatore” e una frase che ha fatto tremare i social: “Io sono matto, ti sfondo di botte.” Non esattamente il messaggio di pace che FIFA sognava per questo torneo. Ma ormai, Acerbi è diventato un simbolo di un certo modo di vivere il calcio: senza filtri, senza pose, e spesso – troppo spesso – sopra le righe. Un po’ alla Materazzi, tanto per intenderci.

La stretta di mano dimenticata di Hoibraten

Certe volte basta un dettaglio per scatenare il finimondo. Prima di River Plate–Urawa Reds, il capitano della squadra giapponese ha sfilato davanti agli avversari senza salutarli. Proprio così. Mentre i compagni facevano il giro di strette di mano, lui li ha semplicemente ignorati tutti.

Marius Hoibraten capitano degli Urawa Red Diamonds
La stretta di mano dimenticata di Hoibraten (LaPresse) – serieanews.com

In tribuna qualcuno ha pensato a un gesto politico, in campo Pezzella e Montiel lo guardavano con la faccia di chi si chiede se stia succedendo davvero. Poi la spiegazione: “Mi ero confuso con il nuovo protocollo FIFA”, ha detto più tardi. Ci sta. Ma l’effetto è stato da vero corto circuito. Meme, indignazione, poi scuse ufficiali. Tutto rientrato, per carità. Però nel dubbio, la prossima volta, magari un “ciao” volante meglio darlo.

Lo stadio evacuato per maltempo

Si era avviata tranquilla, con il Palmeiras avanti 2‑0 su Al Ahly, ma il tempo sul MetLife Stadium, New Jersey ha deciso che era meglio mettersi in mezzo. Improvvisamente, pioggia battente, fulmini nei dintorni e un calo drastico delle condizioni di sicurezza. Nessuna folgorazione improvvisa, ma il quadro era chiaro: per precauzione la partita è stata sospesa e l’impianto evacuato. Tifosi invitati a uscire o a cercare riparo nei corridoi protetti, giocatori rientrati rapidamente negli spogliatoi, cronisti costretti a sospendere il commento.

Metlife stadium
Lo stadio evacuato per maltempo (AnsaFoto) – serieanews.com

Sono passati circa quaranta minuti di incertezza, durante i quali sembrava impossibile prevedere cosa accadesse dopo. Poi la pioggia si è calmata, e il match è potuto riprendere. Nulla di drammatico, ma certo l’episodio ha confermato una cosa: questo Mondiale per Club è un festival di sorprese. Anche quando a fermare il gioco non è un fallo, ma la pioggia sopra il New Jersey.

La Juventus alla Casa Bianca… con Trump

Ultimo ma non ultimo, il momento più surreale. La Juventus, invitata per un incontro di cortesia alla Casa Bianca, si è ritrovata faccia a faccia con Donald Trump. Fin qui tutto bene, se non fosse che l’ex presidente ha iniziato a parlare di guerra, Iran e donne in squadra.

Trump con la Juve
La Juventus alla Casa Bianca… con Trump (LaPresse) – serieanews.com

Timothy Weah e McKennie, unici americani presenti, sembravano implorare il cielo di essere altrove. Trump, nel frattempo, si domandava: “Avete mai pensato di far giocare una donna con voi?”. Silenzio tombale, imbarazzo che si tagliava col coltello. Poi Comolli, dirigente juventino, ha provato a salvarla: “Abbiamo una squadra femminile molto forte.” Ma il danno era fatto. Foto ufficiale, sorrisi tirati, e fuga rapida. Altro che preparazione alla partita.

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