Caso Acerbi, Viviano ha ragione: le sue parole sul difensore devono far riflettere

Francesco Acerbi ancora al centro delle polemiche dopo l’episodio col tifoso del PSG. Le parole di Emiliano Viviano offrono una lettura diversa. Tra provocazioni e reazioni istintive, il confine si fa sottile

Francesco Acerbi dell'Inter con le mani nei capelli
Caso Acerbi, Viviano ha ragione: le sue parole sul difensore devono far riflettere (LaPresse) – SerieAnews.com

È successo ormai già diversi giorni fa, ma il caso Francesco Acerbi continua a tenere banco sui social network. Il difensore nerazzurro, presente al ritiro dell’Inter negli Stati Uniti per il Mondiale per Club, ha avuto un alterco con un tifoso del Paris Saint-Germain, che lo prendeva in giro su quanto accaduto nella finale di Champions.

Acerbi ha reagito molto male con il tifoso, minacciandolo addirittura di “ammazzarlo di botte”. Un episodio che a molti non è piaciuto e che ha suscitato violente critiche al centrale nerazzurro, già nell’occhio del ciclone per il suo clamoroso rifiuto alla Nazionale di Luciano Spalletti.

Se ne fa un gran parlare ancora oggi, anche perché Acerbi resta un personaggio piuttosto controverso, visti anche i suoi precedenti: le accuse di razzismo per le presunte frasi rivolte a Juan Jesus del Napoli, ad esempio.

Acerbi è entrato nell’immaginario dei tifosi interisti (e non solo) come un simbolo alla Materazzi, cioè uno di quei difensori ruvidi in campo e fuori, che incarnano l’attaccamento alla maglia per i propri tifosi, ma che per gli altri rappresentano il classico nemico da fischiare senza pietà. E ora, con questo episodio controverso, anche il suo futuro si presenta più incerto che mai, visti anche i 37 anni suonati.

L’intervento di Viviano a TvPlay sul caso Acerbi: “Ci vuole educazione”

Sull’argomento mi ha colpito molto l’intervento di Emiliano Viviano, a TV Play, in diretta su YouTube. Il portiere, oggi opinionista del canale, ha risposto a un follower che gli chiedeva un’opinione, prendendo una posizione netta.

Emiliano Viviano in diretta Youtube
L’intervento di Viviano a TvPlay sul caso Acerbi: “Ci vuole educazione” (Screenshot da TvPlay) – serieanews.com

“Capisco che è sbagliato”, ha detto Viviano, “ma probabilmente avrei reagito anch’io così. Bisogna sempre mantenere l’educazione, ed è anche comprensibile che un calciatore preso in giro in quella maniera possa sbroccare. Certo, Acerbi probabilmente avrebbe dovuto comportarsi in maniera diversa, ma da calciatore capisco che in quel momento può essergli partita la brocca”.

Questo, in buona sostanza, è il Viviano-pensiero. E per chi scrive, è assolutamente condivisibile.

È giusto pretendere che i calciatori diano sempre l’esempio. Che siano portatori di sportività, rispetto e buone maniere. Ma è altrettanto giusto riconoscere che, dall’altra parte, ci dev’essere qualcuno che si comporti da essere umano e non da provocatore frustrato col telefono in mano.

È facile fare i benpensanti col senno di poi. È più difficile mettersi nei panni di uno che, magari, sta ancora smaltendo la delusione per una finale persa malamente, con un gol che lo ha reso protagonista in negativo.

 

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E no, non basta dire “eh ma è un milionario, deve stare zitto e sorridere”. I calciatori hanno più responsabilità di altri, è vero. Ma non significa che debbano trasformarsi in automi. Il momento di scazzo può capitare a tutti. Soprattutto se ti stuzzicano proprio lì, nella ferita. E quella di Acerbi, che in finale di Champions ci ha messo la faccia (e l’errore), è ancora fresca.

Qui non si tratta di giustificare, ma di capire. Di non nascondersi dietro alla morale da salotto. Acerbi ha sbagliato, ma non ha alzato le mani. Non ha reagito fisicamente. Ha detto parole grosse, sì, ma in risposta a una provocazione gratuita, come ha sottolineato anche Viviano come opinionista di TvPlay.it. E questo, onestamente, depone a suo favore.

Speriamo che situazioni del genere diventino sempre più rare. Che ci sia più misura, da parte di tutti. Ma non gettiamo la croce su Acerbi per un attimo di rabbia. Perché, in fondo, basta poco per perdere la pazienza. E quel poco, in certi giorni, pesa come un macigno.

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