Un’estate ferma, in attesa della prima mossa. Ma a volte basta un nome per cambiare tutto, anche senza titoli o copertine. La Lazio cerca la scintilla giusta per ripartire, e un’idea c’è già
È una fase delicata per il calciomercato della Lazio. La scelta per il nuovo allenatore è ricaduta su un clamoroso ritorno di Maurizio Sarri, che in questa sua nuova avventura in biancoceleste proverà a ricreare la magia del 2023, quando la sua squadra fu seconda dietro al Napoli scudettato.
Per farlo, ovviamente, servirà un mercato intelligente, che vada a ristrutturare almeno in parte la squadra. Anche perché l’ossatura del 4-3-3, a grandi linee, è ancora lì. Ci sono i profili giusti, c’è la struttura adatta: si tratta più che altro di alzare la qualità, di arricchire il tutto, non di rifare da capo.
La Lazio con Marco Baroni ha fatto molto bene per lunghi tratti, soprattutto in Europa League. Poi, però, il finale di stagione è stato un disastro. Ha compromesso tutto: il percorso europeo, la classifica in campionato, e anche la percezione complessiva di una rosa che aveva dato segnali incoraggianti.
Ecco perché si pensa che il lavoro da fare sia importante, ma non rivoluzionario. Il vero problema, però, è che all’orizzonte non si vedono movimenti. Il mercato della Lazio è bloccato, e lo è in primis dalle uscite. Senza coppe europee, il club deve tirare la cinghia. Prima bisogna vendere, poi eventualmente comprare.
Il primo nome sulla lista delle cessioni è quello di un giocatore che, per buona parte della prima fase di campionato, era sembrato una vera sorpresa. Un esterno che sembrava poter diventare top class, ma che alla lunga ha mostrato limiti di continuità. Parliamo di Nuno Tavares, esterno portoghese classe 2000 che è stato comunque una delle note più positive di quest’anno.
La Lazio ha deciso comunque di riscattarlo, viste le condizioni vantaggiose: 5 milioni di euro. Una cifra che, onestamente, era difficile da lasciarsi scappare. Ma ora il vero gioco comincia: capire se ci sono club interessati ad acquistarlo e magari a moltiplicare il valore di partenza.
La valutazione fatta da Lotito parte da 40 milioni. Una cifra ambiziosa, che però mette già fuori gioco club italiani come Juventus e Milan, che qualche tempo fa si erano informate sulla situazione. Più probabile che a quelle cifre si affaccino club di Premier League o qualche squadra araba.
Realisticamente, la cifra finale potrebbe assestarsi tra i 30 e i 35 milioni, anche perché l’Arsenal mantiene una percentuale sulla rivendita. In ogni caso, per la Lazio sarebbe una plusvalenza importante. Un affare che permetterebbe di reinvestire su un nuovo terzino, con caratteristiche più adatte a Sarri e al suo modo di intendere il ruolo.
Luca Pellegrini è stato confermato, dichiarato incedibile. Ma serve una concorrenza credibile, e i nomi che circolano sono tutti profili graditi a Sarri. Uno è Emerson Palmieri, che Sarri conosce bene e ha già allenato. Poi c’è Fabiano Parisi, nome già seguito in passato. E si fa anche il nome di Ben Chilwell, attualmente al Chelsea.
Tutti giocatori con un prezzo decisamente inferiore a quello che la Lazio potrebbe incassare da Tavares. Tutti nomi che, al netto delle trattative, darebbero a Sarri un terzino su misura, liberando anche risorse per altri reparti. In sintesi, vendere Tavares significherebbe davvero togliere il freno a mano. E finalmente dare a Sarri la possibilità di costruire una Lazio più sua, senza dover fare salti mortali.
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