Francisco Conceiçao nel Mondiale per Club ha avuto decisamente più spazio. L’esterno lusitano si è messo in mostra ma potrebbe non bastare per la riconferma: c’è un rischio grande
Che valore ha davvero una scintilla? Se chiedi a Francisco Conceição, probabilmente ti risponderà che basta una manciata di partite per passare dall’oblio alla ribalta. Ma in casa Juventus, quel tipo di scintilla va sempre misurata, pesata e – se serve – monetizzata. Il club bianconero si trova di fronte a un bivio intrigante: da un lato l’estro giovane e in crescita dell’esterno portoghese, dall’altro il talento da rilanciare di un nome di peso che solletica i sogni e agita i conti.
Non è stato un finale di stagione semplice per Francisco Conceição. Dopo l’arrivo di Igor Tudor sulla panchina della Juve, l’ex Porto sembrava essere finito ai margini del progetto. Poi, qualcosa è cambiato. Nel Mondiale per Club, Tudor ha sorpreso tutti ripensando il suo 3-4-2-1: Conceição è stato rilanciato alle spalle del centravanti, in una posizione da fantasista atipico, ma tremendamente efficace.
Rapido, tecnico, imprevedibile. Ed è proprio grazie a queste prestazioni che la Juventus continua a pensare ad una sua riconferma. C’è però un ostacolo non da poco. La clausola rescissoria fissata dal Porto è chiara: servono 30 milioni di euro per acquistarlo. Niente sconti.
La Juve ha già bussato alla porta dei portoghesi con una prima proposta di rinegoziare la cifra pattuita la scorsa estate, ma il club lusitano ha risposto con un secco “no grazie”. Da qui la scelta dei bianconeri di prendere tempo e valutare con attenzione tutte le alternative sul mercato degli esterni offensivi.
Una delle alternative porta dritta a Manchester. Sponda United. Il nome di Jadon Sancho è tornato con forza nei radar bianconeri, e il suo prezzo non è molto distante da quello del portoghese. Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, i Red Devils sono disposti a cedere l’inglese per circa 25 milioni di sterline, poco meno di 30 milioni di euro.
Dal punto di vista tecnico, Sancho resta un profilo di altissima qualità: visione di gioco, dribbling, esperienza internazionale. Ma c’è un grande “però”: l’ingaggio. Il suo stipendio sfiora i 15 milioni lordi a stagione, un ostacolo non da poco per i parametri della Juve.
Per questo, Comolli e la dirigenza al gran completo stanno sondando la disponibilità del giocatore a rivedere al ribasso le proprie richieste, mentre si valutano formule creative per rendere sostenibile l’operazione.
Una cosa è certa: Conceição e Sancho sono opzioni alternative, non complementari. Se arriva uno, l’altro resta fuori. È un aut-aut che costringe la Juventus a fare una scelta netta tra due filosofie diverse: la scommessa da valorizzare o il campione da rilanciare.
Il destino di Conceição, alla fine, dipende anche (e forse soprattutto) da Sancho. E viceversa. Tra Jorge Mendes – che lavora per smussare le richieste del Porto – e le pressioni interne per un colpo di immagine come l’inglese, la Juventus si muove su un filo sottile. Non è solo questione di soldi, ma di visione: costruire un gruppo giovane e sostenibile o cercare subito un profilo esperto per competere ad alti livelli?
I prossimi giorni potrebbero essere decisivi, e le sensazioni raccontano di una Juve che vuole prendersi tutto il tempo per scegliere bene. Ma nel calcio, come nella vita, le scintille durano poco. E prima o poi, bisogna decidere da che parte far scoccare il fuoco.
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