Tutto quello che poteva rompersi, si è rotto. Non ci sono più parole, né sorrisi da scambiarsi. Solo freddo. E ora l’ultimo sviluppo mette il punto alla questione
Che fra Victor Osimhen e il Napoli sia rottura da un pezzo non è certo un mistero. Così come non è un mistero che il Napoli non veda l’ora di liberarsene e che il sentimento è assolutamente ricambiato dal numero 9, che non vuole più saperne della maglia azzurra.
Tutti la stanno vivendo come una liberazione. E tutti stanno spingendo con forza, anche in una direzione che – detta sei mesi fa – avrebbe fatto alzare più di un sopracciglio: il Galatasaray. È il club che lo ha rilanciato la scorsa stagione, dove si è ritrovato fisicamente, psicologicamente, perfino umanamente.
Ora vuole tornarci, ma da padrone. E il Gala ci sta provando davvero: ha messo insieme un’offerta enorme, per lui e per il club, che sembra sempre più vicina ad arrivare a dama, Federcalcio turca permettendo. Sullo sfondo c’è sempre l’Al-Hilal, con il suo potere di fuoco infinito. Ma a questo giro conta anche la volontà del giocatore. E Victor sembra avere occhi solo per Istanbul.
A giorni alterni sembrava spuntare fuori una nuova pista, un nuovo interessamento, una nuova suggestione. Ma quella che oggi ha preso quota è quella inizialmente più sottovalutata. Quella che sembrava poco più di un pour parler di fine stagione.
Invece il Galatasaray è lì, concreto, credibile. Ha fatto tutto quello che doveva fare: si è avvicinato alle richieste economiche del Napoli (40 milioni più due rate da 35 in un anno), ha assecondato tutte le richieste di De Laurentiis compresa la famosa clausola “anti-Italia”, ha convinto il calciatore con una proposta economica importantissima.
E il Napoli, esaurita la pazienza e il romanticismo, è pronto a chiudere e a reinvestire subito quei soldi. Anche perché – a essere onesti – nessuno regge più questa situazione.
Osimhen, è rottura con Napoli: questo striscione la dice molto lunga
Fino a qualche settimana fa c’era ancora qualcuno che sperava in una mezza riconciliazione. Magari con una dichiarazione, un gesto distensivo, una visita al ritiro. Qualcosa che facesse pensare a una tregua, almeno apparente. Macché.
Quello che si è visto per le strade di Napoli nelle ultime ore ha messo il sigillo definitivo sulla rottura. Uno striscione duro, secco, dal sapore di verdetto. “Osimhen, l’ignoranza nella tua vita la farà sempre da padrona. Pezzente, ricorda che qui ha giocato Maradona!”. Firmato: Curva A. Il senso è chiaro. La pazienza è finita. La ferita, evidentemente, è ancora aperta.
Osimhen ormai è percepito da molti come un peso. Non c’è più affetto, né nostalgia. Solo voglia che si volti pagina. E che si faccia in fretta.
‼️ La Curva A attacca Victor #Osimhen con uno striscione a Piazza Municipio. pic.twitter.com/3RCfbq7GyY
— NapoliHub (@NapoliHub_Off) July 18, 2025
La verità è che tutto questo era già scritto da un po’. L’idillio è finito da più di un anno, forse anche due. E da lì in poi è stata solo una lunga agonia. Dichiarazioni stonate, gesti che non sono piaciuti, silenzi ancora peggiori. Il Napoli ha smesso di difenderlo. Osimhen ha smesso di sentirsi parte di qualcosa.
Ora è solo una liberazione reciproca. Una fretta comune di dirsi addio, senza nemmeno il bisogno di fingere che ci dispiaccia. E anche questo è un segnale. Di quanto il rapporto si sia svuotato, deteriorato, distrutto. Il Napoli lo aveva amato come un figlio. Ma ora non lo vuole più nemmeno come vicino di casa.