Un coro ad Anfield non basta per riconfermare Federico Chiesa a Liverpool: intanto c’è l’Italia che chiama di nuovo. L’esterno si prepara a voltare pagina con lucidità
Più passano i giorni e le settimane, più si avvicina la possibilità di un ritorno in Serie A per Federico Chiesa. L’esperienza in Premier League non è andata come sperava.
Ad Anfield ha giocato pochissimo, e il campo per uno come lui conta più di qualsiasi standing ovation. Detto questo, non è stata una parentesi da buttare: si è fatto volere bene, ha imparato a muoversi in un calcio diverso, più evoluto del nostro sotto tanti punti di vista, e si è portato a casa un coro tutto suo.
Un onore, certo. Diventare un idolo della Kop non è roba da tutti. Ma non basta per restare. Non quando si vuole giocare, incidere, sentirsi dentro un progetto. Chiesa è a tutti gli effetti un esubero e il Liverpool sta cercando una via d’uscita, condivisa e senza scossoni. E lui, da parte sua, ha già deciso: aria nuova, sì. Ma aria di casa. Vuole tornare in Italia e riprendersi la scena.
Qualche voce su destinazioni estere c’è stata – si è parlato della Turchia, ad esempio – ma non hanno mai scaldato davvero l’ambiente attorno a lui. Federico vuole la Serie A. Non per nostalgia, ma per motivi concreti. Conosce il campionato, conosce i difensori, conosce il peso che avrebbe tornando da protagonista.
Dal Milan al Napoli: il Liverpool manda un messaggio chiaro per Chiesa
Sul fronte Juventus, difficile ipotizzare una nuova avventura. Rapporti freddi, progetto cambiato, poca voglia di riaccendere un discorso interrotto male.
Il Milan invece va tenuto d’occhio. Vero, con Allegri a fine esperienza non c’era grande feeling, ma è vero anche che in quel momento Chiesa non era adatto al 3-5-2 del tecnico toscano mentre a Milano tutto sembra orientato al 4-3-3. In ogni caso, i rossoneri sono dati favoriti dai bookmaker, un indizio che qualcosa si muove c’è.
L’Inter è più defilata, anche se il passaggio al tridente che Chivu sta considerando potrebbe aprire uno spiraglio. Ma oggi, il nome che circola con più insistenza è un altro.
Il Napoli è forse la squadra più adatta al momento. Ma ha un problema: Dan Ndoye. È la prima scelta di Antonio Conte, ma chiudere con il Bologna non è semplice. Il Nottingham Forest è in mezzo, e i margini per chiudere in fretta non si vedono. Per questo De Laurentiis si guarda intorno. E lì, tra le opzioni, spunta Chiesa. Che sarebbe tutto tranne che un ripiego.
Ha il ruolo giusto, la stima di Conte, e pure un prezzo ragionevole. Perché il Liverpool – che lo ha pagato attorno ai 15 milioni – oggi non fa barricate. E ieri ha mandato un assist bello chiaro alle pretendenti: nella lista dei convocati per la tournée in Asia, il suo nome non c’è. Segnale chiaro. Fine dei giochi. Addio da scrivere. E mercato da accendere.
Attenzione anche ad un’altra idea che potrebbe prendere piede nei prossimi giorni: la Roma potrebbe decidere di presentare un’offerta per portarselo a casa e inserirlo in un tridente con Soulé, Dybala e Dovbyk. Davvero tanta abbondanza per Gasperini, ma a certe condizioni può valere anche la pena.
Una cosa è certa: chi lo prende fa un affare. I Reds potrebbero accontentarsi di un importo anche inferiore ai 15 milioni pur di chiudere, volendo anche con formula agevolata come un prestito con riscatto. E a quelle cifre, uno come Chiesa, è un affare. Sempre che si creda nella possibilità di riportarlo vicino alla versione pre-infortunio. Quella che saltava l’uomo, che strappava, che segnava in faccia ai migliori. E se trova l’ambiente giusto, può riaccendere quella scintilla.