Un gol in amichevole non cambia il destino, ma può riaccendere un’idea. La Juventus valuta una strada alternativa per sbloccare il suo mercato
Un gol alla Reggiana non fa primavera, parafrasando un vecchio detto. Dusan Vlahovic entra dalla panchina, segna, si prende una manciata di applausi e un pensiero: magari è ancora il momento giusto per rilanciarsi. Ma quel pensiero, per ora, ce l’ha solo lui. La Juventus ha altro in mente. E lo sta dimostrando.
In questo momento, nessuno alla Continassa sta lavorando per “recuperare” Vlahovic. Al contrario: l’obiettivo è uscirne. Uscire da un contratto pesante, da una formula sbagliata, da un investimento che non ha reso come si sperava. Non è (solo) una bocciatura tecnica. È una strategia. Da tempo Modesto e Comolli si stanno facendo venire delle idee. Per ora, nessuna è andata a dama.
Il Milan c’è, ma solo di sponda. Aspetta, ragiona, prende tempo. Anche perché il problema è sempre lo stesso: l’ingaggio. Ben 12 milioni, fuori scala per un titolare, figuriamoci per una riserva. Quindi serve qualcosa di creativo. E qualcosa di creativo, adesso, potrebbe arrivare da Parigi.
Il PSG ha bisogno di alleggerire il monte ingaggi e di rinnovare l’attacco. Randal Kolo Muani è fuori dai piani, Gonçalo Ramos anche. Due operazioni sbagliate, due eredità pesanti. Luis Enrique vuole ripartire da altri profili, più “funzionali”. Ma intanto per ora quei due restano lì, e pesano.
Scambio con Kolo Muani: un’ipotesi che potrebbe risolvere due problemi
Per questo potrebbe farsi largo un’idea, lanciata da ‘Ultimo Uomo’: scambio alla pari, o quasi. Dentro Vlahovic, fuori Kolo Muani, con la Juve pronta ad aggiungere un conguaglio da 20 milioni. Così il francese, reduce da sei mesi molto positivi a Torino, arriverebbe per integrare un attacco che conta già su Jonathan David.
Kolo è uno che attacca la profondità, sa legare il gioco, e ha margini. L’ideale per completare un reparto che ha bisogno di gamba, non solo di centimetri. In più, permetterebbe di mettere un punto sul “caso Vlahovic” senza uscirne a mani vuote.
A Parigi, invece, si aprirebbe uno scenario interessante. Vlahovic non sarebbe la prima scelta, ma un’alternativa importante. Un centravanti vero, in un gruppo che viene da un trionfo storico e che sembra ormai cementato sull’idea di valorizzare Dembelé al centro dell’attacco. Il serbo potrebbe rappresentare la variante tattica da impiegare al momento giusto.
L’ostacolo, semmai, è sempre lo stesso: lo stipendio. Il PSG ha cambiato politica. Stipendi più bassi, premi a rendimento. Vlahovic dovrebbe adeguarsi. Ma forse è questo il passo che gli serve. Accettare una sfida diversa, in un club che non ti coccola ma ti stimola. E magari tornare a essere quello che si intravedeva alla Fiorentina.