Messi al Como, arriva una conferma indiretta: “Ci speriamo…”

A volte basta una frase detta con il cuore per riaccendere tutto. C’è chi spera, chi conosce i legami veri e chi prepara il terreno in silenzio. In mezzo, un sogno che, piano piano, inizia a sembrare meno folle

Leo Messi con la maglia del Como, immagine creata con IA
Messi al Como, arriva una conferma indiretta: “Ci speriamo…” – serieanews.com

Certe storie, nel calcio, nascono come boutade e finiscono in prima pagina. A volte restano lì, sospese nel limbo delle suggestioni. Altre volte crescono. Non perché cambino i fatti, ma perché cambia il modo in cui le persone iniziano a crederci. Piano piano, senza far rumore, finché il sogno non diventa legittimo. E se in quel sogno entra anche uno come Leo Messi, tutto si amplifica.

L’idea che il miglior calciatore del mondo possa un giorno indossare la maglia di una piccola squadra italiana sembrava, fino a qualche settimana fa, il classico gioco da social d’agosto. Una provocazione. Poi sono arrivati i segnali. Piccoli, certo. Ma reali.

Uno di questi arriva da Nico Paz, uno che Messi lo vede in Nazionale e che per lui ha una sorta di venerazione. In un’intervista a Chiamarsi Bomber, gli chiedono cosa ne pensi dell’idea di Leo in riva al lago. Lui non fa il diplomatico. Né il freddo professionista. Risponde come farebbe un ragazzino che ha realizzato il sogno di giocare col suo idolo.

“Per me il miglior calciatore di tutti i tempi è Leo Messi – ha spiegato Nico Paz – È un piacere averlo visto giocare e ora condividere il campo con lui. È il mio idolo”. Poi arriva il passaggio clou: “Se Messi venisse a Como? Per me è il benvenuto. Farei di tutto, gli porto anche l’acqua se serve a convincerlo. Si spera, ma è difficile”.

Ecco. Si spera, ma è difficile. Detto col sorriso, ma anche con quel tono di chi sa che, per quanto improbabile, ci sono condizioni che non esistono altrove.

Grandi campioni e giovani super: il progetto del Como di Fabregas è sempre più concreto

Perché a Como oggi non si gioca più solo sulla poesia. C’è una proprietà solida, una dirigenza ambiziosa, un allenatore – Cesc Fabregas – che con Messi ha condiviso tutto: campo, vittorie, amicizie. E c’è un progetto che mette insieme giovani talenti ed esperienze pesanti: Aymeric Laporte è vicino, Alvaro Morata è già arrivato, Sergi Roberto è lì già da un anno e con lui c’è anche Alberto Moreno.

Cesc Fabregas dalla panchina del Como urla con le braccia aperte
Grandi campioni e giovani super: il progetto del Como di Fabregas è sempre più concreto (AnsaFoto) – serieanews.com

Gente che Messi conosce benissimo. E che potrebbe aiutarlo a immaginarsi, anche solo per un attimo, in un contesto familiare. Niente pressioni da Champions, niente piazze incendiarie. Solo il calcio, e una città dove nessuno gli chiederebbe di salvare nulla. Solo di esserci.

Certo, il rinnovo con l’Inter Miami resta l’opzione più logica. La MLS lo adora, Beckham gli ha cucito addosso un ruolo quasi istituzionale. Ma se Fabregas dovesse trovare il modo di stuzzicarlo, di proporgli una chiusura diversa, forse una telefonata tra amici potrebbe fare più di mille trattative.

Non sarà domani, né forse dopodomani. Ma nel calcio, soprattutto quello di oggi, tutto è possibile. Soprattutto quando a dirlo non è un giornalista o un dirigente. Ma un compagno di squadra che, anche se ha appena vent’anni, sa già come funziona il gioco. E sa che certe favole vanno tenute vive, anche solo per un altro giro.

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