Un tempo bastava un nome su 5 o 6, oggi la ricerca del bomber sicuro è diventata una caccia al tesoro. E persino l’ultimo baluardo del Fantacalcio “old style” rischia di non esserci più
C’erano anni in cui al Fantacalcio la vita era semplice. Si entrava all’asta, si guardava il budget e si sapeva già: serviva un primo slot d’attacco, uno di quelli da 30-40% della cassa, e la stagione prendeva subito una piega precisa.
Non importava se poi in difesa finivi con qualche mestierante da 5,5 fisso: con in rosa Higuain, Icardi, Immobile o Dzeko, eri comunque a metà dell’opera. I famosi venti gol erano lì, in cassaforte.
E se proprio ti andava male, era un flop clamoroso, roba rara. Per il resto bastava non addormentarsi alle ultime chiamate e il Fantacalcio si faceva quasi da solo: il baluardo davanti e intorno un castello di scommesse.
Quest’anno invece è tutta un’altra storia. I vecchi pilastri sembrano essersi sgretolati e ogni reparto offensivo di Serie A è diventato una specie di cantiere aperto. Il Napoli ha Lukaku già fermo in infermeria e Hojlund appena arrivato, più un’incognita che una certezza.
La Juventus ha messo sul piatto un tris da roulette: David, Vlahovic e Openda, ma nessuno sa davvero chi sarà il go-to man. Il Milan è un rebus: Leao e Pulisic sono affidabili, certo, ma il resto dell’attacco sembra una scommessa travestita da certezza. Gimenez? Nkunku? Chissà.
La Roma non ha ancora un volto definito, la Lazio pure, e l’Atalanta sembra ormai la lontana parente di quella macchina da bonus che fu l’epoca d’oro di Gasperini. Insomma, la comfort zone dei primi slot non esiste più.
Lautaro, che combini? L’ultimo baluardo del Fantacalcio segna sempre meno
Restava solo lui. L’ultimo baluardo, il nome che ti faceva alzare la mano all’asta senza esitazioni: Lautaro Martinez. Negli ultimi anni era diventato il simbolo della continuità, l’attaccante da 20 gol che ti permetteva di costruire il resto in tranquillità, tanto da essere sempre in cima alla classifica dei calciatori più pagati. Il Toro, capitano dell’Inter, quello che non tradiva mai.
E invece, rieccoci al punto di partenza. Lautaro ha aperto la stagione con appena un gol, e i fantallenatori hanno iniziato a sudare freddo ricordandosi l’anno scorso: dodici gol in tutto in campionato, con cinque giornate iniziali passate senza neanche un bonus e Thuram che gli rubava la scena. Numeri da seconda scelta, non certo da uomo su cui bruciare metà del portafoglio.
Il rischio, ora, è che anche lui si trasformi in un’incognita. E con il baluardo che crolla, il Fantacalcio diventa un gioco di dadi puro: nessun porto sicuro, nessun riferimento. Solo bluff, intuizioni e tanta fortuna.
Forse è l’inizio di una nuova era, meno di calcolo e più di caos. Ma resta il dato: se anche Lautaro si mette in modalità “stagione da 12 gol”, davvero non ci sono più certezze. Al massimo c’è la rassegnazione: che quest’anno, a differenza del passato, non vincerà il più bravo ma quello che indovina la combinazione giusta al momento giusto.
Il Fantacalcio è diventato questo: una barca senza timoniere. E sì: purtroppo la barca fa acqua.