Hakan Calhanoglu, arriva la nuova svolta: dopo gli ultimi due gol, cambia tutto per il centrocampista nerazzurro. C’entra anche Chivu

Avete presente quelle storie che sembrano scritte per finire male e invece sorprendono tutti? Quella di Hakan Calhanoglu in questa stagione ha proprio quel sapore. Dopo un’estate bollente, piena di voci, tensioni e ammiccamenti dall’estero, il numero 20 dell’Inter è tornato a far parlare di sé per ciò che sa fare meglio: giocare a calcio. E farlo bene. Anzi, benissimo.
L’estate non è stata semplice. La presunta lite con Lautaro Martínez durante il Mondiale per Club aveva lasciato più di qualche strascico. Poi la corte serrata del Galatasaray, con tanto di sorrisi social e offerte tentatrici, ha fatto pensare a un addio ormai scritto. E invece no: Calhanoglu è rimasto. Ha scelto Milano, ha scelto l’Inter e, soprattutto, ha scelto di rispondere nel modo più eloquente che conosce: con i gol e con la leadership in campo.
Un cecchino ritrovato
Se due anni fa era stato uno dei simboli dello Scudetto della seconda stella, questa stagione il turco sta riscoprendo la sua vena da cecchino sotto porta. Cinque reti finora, di cui tre arrivate nelle ultime due gare contro Napoli e Fiorentina. Ma quello che colpisce non è solo il numero, è la precisione chirurgica, la freddezza che mette in ogni conclusione.
Non è più solo il “re dei rigori”, come molti amano definirlo: ora è un giocatore che sa farsi trovare al posto giusto, al momento giusto, anche su azione. Un’evoluzione che non arriva per caso. Calhanoglu ha lavorato tanto, anche quando sembrava che la testa fosse altrove.
Lo ha detto lui stesso: “Ho fatto preparazione anche in vacanza. Sono nelle migliori condizioni“. E si vede. L’atteggiamento è quello di chi ha deciso di lasciarsi tutto alle spalle e guardare solo avanti. Niente polemiche, niente parole di troppo. Solo fatti, come piace ai tifosi nerazzurri.
Calhanoglu faro dell’Inter: rapporto con Lautaro e rinnovo
Il rapporto con Lautaro? Sistemato. “Siamo professionisti, non c’è problema”, ha detto il turco con quella calma che gli è tipica. E in effetti basta guardare come i due si cercano in campo per capire che la scintilla è tornata. Spesso è proprio Lautaro il primo ad abbracciarlo dopo un gol.

Un gesto che vale più di mille parole, e racconta di un gruppo che ha imparato a superare le tempeste restando unito. Calhanoglu oggi è il faro di un’Inter che continua a macinare gioco e risultati. Non solo per i numeri – che restano impressionanti – ma per la capacità di tenere insieme il reparto, di guidare i compagni anche nei momenti più complessi.
È diventato un leader silenzioso, uno di quelli che non hanno bisogno di urlare per farsi seguire. In campo trasmette equilibrio, fuori trasmette serenità. Ed è forse questa la sua vera rinascita.
Il rinnovo? “Speriamo e vediamo cosa succederà”, ha detto sorridendo. Ma a sentire come parla dell’Inter, e a vedere come la vive, sembra più una formalità che una questione aperta. La verità è che Calhanoglu sta scrivendo una delle sue pagine più autentiche, e lo sta facendo con la leggerezza di chi ha ritrovato se stesso.
Chissà se tra qualche mese, guardandosi indietro, penserà a quest’estate come al punto di svolta della sua carriera. Intanto, i tifosi si godono il presente. E forse anche Lautaro, ogni volta che lo abbraccia, pensa che sì, certe seconde occasioni sanno ancora di vittoria.





