Inter, come stanno Acerbi e Calhanoglu: aggiornamenti e tempi di recupero

L’Inter nella gara contro il Liverpool di Champions League ha perso Acerbi e Calhanoglu: come stanno i due calciatori e quando potranno rientrare in campo

Cristian Chivu pensieroso in panchina
Inter, come stanno Acerbi e Calhanoglu: aggiornamenti e tempi di recupero (Ansa Foto) – SerieAnews

A volte una partita ti cambia la settimana. E, qualche volta, l’inverno intero. A Liverpool è successo tutto in fretta: prima il centrale, poi il cervello della squadra. Due uscite ravvicinate, due vuoti in corsia d’emergenza. Lo staff ha reagito con ordine, i compagni con la solidità di chi sa che la stagione è fatta anche di scosse. Il dettaglio clinico, però, chiede tempo: diagnosi definitive solo dopo gli esami strumentali.

Acerbi, stop lungo: lo scenario conduce al 2026

Per Francesco Acerbi, 37 anni compiuti a febbraio, la sensazione a bordocampo è stata chiara: infortunio serio e cammino immediato in salita. L’idea che la sua annata si chiuda qui appare realistica; lo confermano dinamica del gesto e tempi di reazione del gruppo medico. Sulla prospettiva di un rientro nel 2026, va tenuto un punto fermo: non c’è un comunicato ufficiale del club. L’orizzonte “2026” è al momento una lettura prudenziale, compatibile con una lesione importante (eventualmente con interessamento tendineo o necessità di intervento), ma resta da validare dopo risonanza e consulenze specialistiche.

È il momento delle scelte ponderate. Un difensore come Acerbi, architrave della costruzione bassa e guida della linea, non lo sostituisci per somiglianza ma per funzioni. Qui si apre la partita delle alternative: de Vrij come perno, Bastoni più responsabilizzato sull’uscita palla, Darmian soluzione ibrida. È verosimile anche una gestione delle altezze più conservativa nelle prime gare post-infortunio per non scoprire la trequarti.

Sul piano umano, Acerbi ha già raccontato una volta cosa significa rialzarsi. La sua storia — dalla malattia superata nel 2013 al ritorno da protagonista — è garanzia di resilienza. Ma la medicina sportiva non fa sconti: i carichi si scalano, i test isocinetici non si interpretano. Qui decide il corpo, non la narrativa.

Calhanoglu verso la Supercoppa: Chivu spera

Per Hakan Calhanoglu il quadro è più morbido. Uscita precauzionale, area muscolare coinvolta, prime valutazioni che lasciano uno spiraglio concreto: l’obiettivo dichiarato nello spogliatoio è la Supercoppa Italiana. Il format a quattro in Arabia a gennaio rende credibile la tabella: una microlesione agli adduttori, in assenza di complicazioni, può risolversi in 10-14 giorni. Senza referti, però, restano indicazioni e non certezze.

Hakan Calhanoglu sorride in campo
Calhanoglu verso la Supercoppa: Chivu spera (Ansa Foto) – SerieAnews

Qui il tema non è “giocare o non giocare”, ma come arrivarci. Carichi scalari, lavori di core e prevenzione, dinamicità sul corto, e—se tutto risponde—minuti progressivi prima dell’eventuale finale. Nel frattempo Chivu ha due strade: Zielinski o Sucic regista puro per continuità di principi, oppure una soluzione più fisica con Frattesi mezzala che spezza e attacca la profondità, lasciando a Barella qualche compito in più di regia ibrida. L’Inter cambia poco nel vocabolario, ma molto nel tono.

Dati alla mano, Calhanoglu ha già dimostrato di saper rientrare con impatto dopo stop brevi; nel 2023-24 ha chiuso in doppia cifra in Serie A, indice di continuità tecnica e mentale. Ed è proprio qui che si gioca il prossimo atto: l’equilibrio tra ambizione e cautela, tra la fretta di rivedere il “dieci” al centro del gioco e il bisogno di preservarlo per la lunga distanza.

Non tutte le notti hanno lo stesso buio. Per Acerbi il tempo si dilata, per Calhanoglu la clessidra scorre più veloce. Nel mezzo, una squadra chiamata a ridisegnarsi senza perdere identità. E noi, che guardiamo da fuori, cosa preferiamo? Una vittoria subito o il lusso di aspettare chi può spostare il livello quando conta davvero.

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