Barbieri come Cancelo ed Hakimi: il diamante della Cremonese che ha stregato la Serie A

Un giovane che corre sulla fascia con la spavalderia giusta, che sceglie il tempo meglio del rumore, che ascolta il pallone come si ascolta una voce amica: per la tifoseria grigiorossa è già una promessa, per gli scout una scheda da tenere in cima al mucchio.

Tommaso Barbieri in azione palla al piede
Barbieri come Cancelo ed Hakimi: il diamante della Cremonese che ha stregato la Serie A (Ansa Foto) – SerieAnews

Allo Zini succede spesso che l’azione parta lì, sul lato destro. Un controllo pulito, un primo passo deciso, poi la palla che viaggia. È il terreno di Barbieri, il ragazzo che la Cremonese sta modellando con pazienza e idee chiare. Non c’è frenesia, c’è metodo. E dietro c’è la mano di Davide Nicola, allenatore che sa cosa chiedere a un esterno moderno: corsa lunga, letture rapide, pulizia tecnica.

Nicola non innova per moda. Costruisce per utilità. In un 3-5-2 o in un 3-4-2-1, il “quinto” di destra diventa una coltellata: deve allungare la squadra, ma anche entrare dentro al campo quando serve. Qui Barbieri ha trovato il suo spazio. Alterna sovrapposizioni classiche all’underlap, entra tra le linee e apre angoli di passaggio che prima non c’erano. La scelta di passare o guidare, di crossare o rimbalzare corto, non è lanciata a caso. È eseguita con criterio.

C’è un dettaglio che lo racconta bene. Quando riceve sulla corsa, orienta il corpo già per l’azione successiva. Sembra poco, è tutto. Lo vedi nei duelli aperti, dove non rifugge il contatto, e nelle ripartenze, dove l’allungo non è un gesto atletico, ma una soluzione tattica.

Il riferimento? Due modelli che parlano la lingua dei terzini del presente: João Cancelo e Achraf Hakimi. Non un paragone faciliotto, una traiettoria tecnica. Da Cancelo prende l’idea dell’esterno che può accentrarsi e cucire gioco. Da Hakimi il gusto per l’attacco dello spazio, il taglio profondo, il tempo del cross teso.

Barbieri nel mirino delle big: perché ha stregato tutti

Il punto, a metà strada tra racconto e campo, arriva qui. Dopo settimane di crescita silenziosa, il suo nome ha iniziato a circolare. Stando a indiscrezioni di mercato raccolte da addetti ai lavori, alcuni club di Serie A hanno chiesto relazioni aggiornate sul suo rendimento. Al momento si parla di sondaggi e monitoraggio continuo, prassi normale quando un under affina il ruolo di “quinto” con continuità.

Tommaso Barbieri in azione con la maglia della Cremonese
Barbieri nel mirino delle big: perché ha stregato tutti (Ansa Foto) – SerieAnews

Cosa vedono gli scout? Mappe di posizione che disegnano due corsie: linea laterale e half-space. Un volume di progressioni palla al piede che apre il campo. Qualità nei cross dal fondo e dalla trequarti. Aggressività controllata in fase di pressione e rientri profondi con buon “tempo palla”. E, soprattutto, margini. I numeri completi variano a seconda delle piattaforme dati e non sono univoci in accesso pubblico; bastano però le clip partita per partita per registrare un trend: responsabilità crescente, errori sempre più rari, scelta migliore nell’ultimo passaggio.

Qui il lavoro di Nicola si vede: principi semplici, ripetuti bene. Linea alta quando possibile, copertura prudente quando necessario. Macro-idee chiare che aiutano un profilo come Barbieri a togliere rumorosità al gioco e guadagnare consistenza. È il passaggio dall’impressione allo standard.

E adesso? Seguire le orme di Cancelo e Hakimi non significa copiarli. Significa capire la rotta: diventare un esterno capace di incidere in due fasi e in contesti diversi. Sceglierà la vetrina o il progetto? A volte la vera accelerazione non è lo scatto sulla fascia, ma la decisione di restare dove si cresce meglio. E se il vento giusto, per una volta, fosse la pazienza?

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