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Juventus, una difesa mai vista… che non ha funzionato

Per la prima volta, la Juventus ha schierato una difesa composta da calciatori stranieri: il “battesimo” non è stato dei migliori

La difesa, la Juventus e l’Italia. Storia di una tradizione, che ora non esiste quasi più. Nel match di Champions contro il Ferencvaros, Andrea Pirlo non ha schierato neppure un italiano nel blocco arretrato. Portieri e difensori bianconeri avevano tutti cognomi esotici.

Una trasformazione epocale, in un calcio italiano sempre più aperto a cercare il “bello” fuori dai confini nostrani. E così è crollato anche un tabu di casa Juventus, che mai nella sua storia si era rivolta a una “squadra” estera per erigere il suo muro.

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De Ligt (Getty Images)

Juventus, difesa non italiana: è la fine di un’epoca piena di successi

E invece Szczesny, Cuadrado, Danilo, De Ligt e Alex Sandro sono i segni del tempo. Due brasiliani, Un polacco, un colombiano e un olandese. Di Italia neppure l’ombra. E pensare che fino a poco tempo fa la difesa della Juventus era composta dalla BBC, che di esterofilo aveva soltanto il richiamo alla famosa emittente britannica.

Barzagli, Bonucci e Chiellini sono stati a lungo il segreto bianconero, i protettori finali insieme a Buffon. Un quartetto super collaudato, che condivideva pure la Nazionale. Nel frattempo però Barzagli si è ritirato, Buffon è ormai il vice Szczesny e sugli altri due iniziano a farsi sentire i segni del tempo e delle tante battaglie (in particolare su Chiellini).

La fine di un ciclo è ormai arrivata, come toccò ai loro tempi a Zoff, Gentile, Scirea e Cabrini; altri simboli e segreti della Juventus di una generazione e mezzo fa. Un pacchetto collaudato, solido, resistente e affidabile.

Il presente invece sta perdendo l’accento italiano. E la prima con una difesa nata al di là delle Alpi e del mar Mediterraneo non ha portato neppure troppa fortuna. Perché se è innegabile che la Juventus abbia vinto è altrettanto innegabile che concedere un gol al Ferencvaros non è stato il massimo della vita.

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Scritto da
Danilo Perri

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