Milan ko, ma l’unico sconfitto è Conte

Milan ko contro l’Atalanta, ma la reazione di Conte espulso è la vera sconfitta per una brutta Inter

C’è un unico sconfitto nei confronti tra Milan-Atalanta ed Udinese-Inter. E non è il Milan. Si chiama Antonio Conte. Un tecnico che ha falilito l’obiettivo del girone di Champions, un allenatore che con la rosa meno falcidiata dal Covid continua ad esprimere (anche quando vince) un gioco provinciale, speculativo, basato e tarato sulla forza fisica della sua squadra.

Oggi, però, quello che fa uscire Conte sconfitto dalla Dacia Arena è quell’atteggiamento ripreso dalle telecamere di tutto il mondo violento, ingiurioso nei confronti di Fabio Maresca. Il fischietto partenopeo è tutt’altro che un asso della direzione di gara: questo va detto. Maresca è espressione di una gestione disastrosa dell’Aia da parte di Marcello Nicchi. Per fortuna arrivano le elezioni e la speranza che Trentalange possa invertire questo trend.

Tutte le news sulla SERIE A e non solo: CLICCA QUI!

Inter Conte espulso
Antonio Conte (Getty Images)

Conte espulso: prenda esempio da Pioli

Maresca però ha espluso Conte dopo aver subito il comportamento del tecnico nerazzurro. Non si può comportarsi così, gettare accuse ed ombre, anche se l’espulsione di Arslan c’è tutta. L’Inter sta giocando contro l’Udinese ed ai punti avrebbe meritato l’Udinese la vittoria. Conte farebbe bene a guardare in casa sua piuttosto che sputare veleno sul direttore di gara.

Chi guadagna un milione di euro al mese per stare su una panchina, con la consapevolezza che senza tifosi tutto si sente e tutto si vede ancor di più, ha il compito di provare anche a dare il buon esempio. Inter rifletta su Conte espulso: non è l’immagine che un club che vuol tornare in alto a livello mondiale può e deve dare di sé.

LEGGI ANCHE >>> Inter, Conte espulso e furioso contro Maresca: “Sei sempre tu!”

Il Milan esce sconfitto nel punteggio, con delle riflessioni da fare: l’Atalanta viaggiava a velocità tripla, Meité dal primo minuto è stato l’estremo tentativo di Pioli di schierare una squadra più muscolare per compensare al deficit di condizione che il tecnico rossonero aveva ampiamente percepito. Il Milan aveva una gamba pesante: potrebbe avere qualche altra battuta d’arresto, anche per la necessità di far integrare i nuovi e far rifiatare chi non ha trainato ma trascinato la carretta. Una sconfitta che ci può stare, quasi fisiologica. Pioli, però, non si è scagliato contro l’arbitro. Anzi, la sua eleganza ed il suo carattere sono gli elementi dai quali ripartire.