Ronaldo e la mancata espulsione, Giulini sbotta nel post partita

Il caso Ronaldo e la mancata espulsione contro il Cagliari tiene banco, anche il presidente Giulini si è detto contrariato nel post partita.

La mancata espulsione di Cristiano Ronaldo nei primi minuti di partita, per l’intervento pericoloso su Cragno, è stato un episodio che ovviamente sta facendo discutere. Arbitro e Var non hanno ravvisato la necessità di intervenire con una sanzione più dura rispetto al cartellino giallo estratto da Calvarese. Questo, ovviamente, sta creando non poche polemiche. Sui social sono tanti i commento che stanno inondando il web, con tifosi di altre squadre che se la prendono con la decisione presa dal direttore di gara.

Dello stesso avviso, ovviamente, anche il presidente del Cagliari Giulini. Non ci sta il patron della squadra sarda che, va detto, se l’è presa in primis con i suoi ragazzi e l’atteggiamento visto in campo. Non basta questo, a detta del presidente, per centrare una salvezza che ad oggi sembra davvero molto lontana. Ne è consapevole tutto l’ambiente rossoblu.

“Non abbiamo fatto una buona partita, sicuramente non un primo tempo. Non abbiamo messo quel cuore che serve se ci vogliamo salvare. Noi non abbiamo preso nemmeno un cartellino giallo, riassume la prestazione, non so se eravamo impauriti“, le parole del presidente che poi ha toccato anche il tema Ronaldo.

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Ronaldo e la mancata espulsione, l’accusa di Giulini

Come quelle che sono le tante opinioni riscontrate sui social, anche il presidente Giulini si è ovviamente posto in netta contrapposizione rispetto all’arbitro Calvarese riguardo la scelta di non espellere Ronaldo, in occasione del brutto fallo su Cragno.

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Delusione nei confronti della sua squadra, come detto, ma anche nei confronti della decisione del direttore di gara: “Sono deluso dalla prestazione, ma anche dalla non espulsione di Ronaldo che chiaramente poteva cambiare la partita“, ha spiegato il presidente ai microfoni di Sky Sport.

“Il regolamento credo dica che se è gioco pericoloso, e se mette a forte rischio l’incolumità di un avversario, credo che il regolamento parli di espulsione”, ha poi chiosato il presidente visibilmente contrariato”.