Nestorovski cacciato dalla Macedonia, l’incredibile caso

Un caso clamoroso quello che riguarda Nestorovski, di fatto cacciato dal commissario tecnico della Macedonia e rispedito ad Udine. Ecco il motivo.

Di situazione tese, in questa fase della stagione, ne abbiamo viste diverse. Il caso Ronaldo, ad esempio, ha creato grande discussione. Il portoghese, onore della verità, aveva anche ragione ad essere infuriato dopo il caso del ‘gol fantasma’, non concesso alla sua nazionale alla fine del match contro la Serbia. Cosi il numero 7 bianconero, vistosamente arrabbiato, ha gettato la fascia di capitano a terra come gesto eloquente, visibilmente contrariato con l’arbitro Makkiele.

Cosi, precedentemente, l’Insigne furioso nel match contro il Sassuolo per il gol subito praticamente all’ultimo minuto contro i neroverdi, che è costato cosi al Napoli il pareggio in quel del Mapei Stadium. Insomma, i calciatori sul rettangolo verde mostrano anche tutta la rabbia, frutto della grande adrenalina. E cosi anche quello che succede dopo un gol rischia di diventare oggetto di discussione, ed un caso particolare sta alimentando in queste minuti il chiacchiericcio mediatico.

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Ilia Nestorovski in azione
Ilija Nestorovski (GettyImages)

Nestorovski cacciato dalla nazionale, ecco il motivo

Cosi è finito al centro della bufera Ilija Nestorovski, attaccante dell’Udinese ed anche della nazionale macedone. Il motivo è presto detto. Tutto sarebbe nato dall’esultanza del giocatore al suo gol firmato durante la partita contro Liechtenstein.

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L’attaccante, nella fattispecie, avrebbe proferito diverse offese a favore di telecamera, facendo cosi infuriare il suo commissario tecnico Angielovski. Il giocatore, successivamente, ha poi spiegato attraverso i social che la sua esultanza polemica era rivolte a specifiche persone che avevano minacciato la sua famiglia nei giorni precedenti. Di fatto un modo per provare a correggere il tiro.

Angielovski, però, non ha proprio mandato giù l’atteggiamento del suo giocatore, ed ha cosi deciso di cacciarlo e rispedirlo ad Udine. “Sono contento che si sia scusato e abbia spiegato il motivo del suo gesto, ma un simile comportamento non può essere accettato”, ha spiegato il commissario tecnico, motivando cosi la sua decisione.