La Superlega è già finita: Agnelli, ora le dimissioni

Agnelli si assuma le responsabilità del fallimento della Superlega: dia le dimissioni da presidente della Juventus

Il Real Madrid ha sta per annunciare l’ingaggio di Alaba a parametro zero. Il Bayern ha detto ‘no’ al difensore quando ha chiesto uno stipendio da più di 10 milioni a stagione. Il Bayern ha 50 milioni di debiti, il Real diverse centinaia.

Il Bayern ha detto ‘no’ anche alla Superlega, perché non è alzando i ricavi che si risolvono i problemi, hanno spiegato dalla Baviera. Chissà se è una lezione che a Torino ed a Madrid hanno capito. Francamente, credo di no. Perché Andrea Agnelli è passato in poche ore dal parlare di ‘patto di sangue’ tra i 12 club fondatori della Superlega ad annunciare che la sua creatura non può più andare avanti.

Un errore strategico clamoroso, che non ha tenuto conto delle reazioni politiche, dei tifosi, di tutti coloro i quali sperano che il calcio possa essere ancora uno sport. Una bocciatura clamorosa, come l’Arsenal che ha parlato di un errore. Un errore che non può restare impunito. Non deve: il vicepresidente dello United ha tracciato una strada, lasciando il club.

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Florentino Perez
Florentino Perez (Getty Images)

Dimissioni Agnelli: un atto dovuto

Nelle interviste odierne, Agnelli ha parlato di modelli, di necessità di bilancio, di videogames. Non ha parlato, però, né di redistribuzione delle risorse né di merito: quando sono arrivate le domande su questi temi, è stato estremamente vago. Perché le risposte non c’erano: è stato solo un vuoto e vago.

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Agnelli avrebbe dovuto capire comprendere che la sua idea, così come l’ha voluta, così come l’ha fatta nascere, è stata un fallimento totale. La sua figura ne esce malissimo, così come quella di Florentino Perez, patron del Real Madrid. Se perdi una battaglia politica così rilevante, hai una sola strada: non crogiolarti nella forza del tuo cognome, ma lasciare subito la Juventus. Per il bene della Juventus, per evitare che il danno fatto gravi sulla società.

Agnelli vuol appartenere alla schiera dei grandi manager europei e statunitensi, si tari sulla schiera degli stessi: se fallisci, se perdi, dimettiti. La Juve è un pozzo di debiti, l’acquisto di Ronaldo ha alimentato solo questa voragine senza indurre i bilanci verso soluzioni virtuose. La soluzione Superlega a questo stato dell’arte è naufragata: ora, Agnelli cerchi una nuova sfida, ma lasci la Juve uscire da questa impasse (seppur ricca di trofei) della quale è il principale responsabile.