“Proposta una fusione”, l’idea di Gravina per cambiare il calcio italiano

Si prospettano grandi cambiamenti per il calcio italiano. Il presidente Gravina ha annunciato quella che sarà una proposta importante.

Il calcio italiano ha bisogno di cambiare, rinnovarsi. I tempi cambiano, e con essi anche le necessità dei uno sport al quale serve dare una sterzata prima che sia troppo tardi. Lo stesso allarme lanciato da club che hanno poi pensate di tirare su l’ormai nota ‘Superlega’, idea che ha fatto storcere il naso a tutti, al punto da portare gli stessi club a fare un dietrofront clamoroso e repentino.

Ma i problemi restano. Una formula della Serie A che non convince tutti, cosi come il modo con il quale è strutturato tutto il settore professionistico del nostro calcio. E proprio quest’ultimo aspetto ha portato i vertici del calcio italiano a fare delle importanti valutazioni. Cambiare il presente per salvare il futuro, ma soprattutto non ripetere quelli che sono stati gli errori del passato, che hanno trascinato il sistema italiano all’interno di un buco dal quale – sembra – ci sia ancora del tempo (poco) per venirne fuori.

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Gravina con mascherina
Gravina (Getty Images)

Gravina, la proposta per cambiare il sistema calcio

Nella giornata di oggi c’è stato un consiglio federale molto importante, dove sono stati affrontate temi decisivi per il futuro del calcio. A tenere banco anche la conferenza del presidente Gabriele Gravina, che ha annunciato delle idee molto importanti. Proposte che, se accettate, aiuterebbero il calcio italiano a sopravvivere, soprattutto nel pieno della crisi economica dettata dalla Pandemia.

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Cosi, oltre al ‘green pass’ necessario per tutti i tesserati dei campionati professionistici (compreso quello femminile), Gravina ha annunciato una proposta molto importante che riguarda i campionati minori, ma che ovviamente avrebbe ripercussioni anche sulla Serie A.

“Serie A a 18 o 20 squadre? Non mi affascina parlare di numeri. La riforma dei campionati non prevede solo un cambio di format, ma è una rivoluzione con un impatto a livello di sostenibilità del sistema. Non sono più sostenibili tre livelli di professionismo, ho proposto una fusione tra B e C a partire dalla stagione2024/2025″.

Una fusione che potrebbe, insomma, cambiare in maniera considerevole tutto il sistema del pallone in Italia.