“Jacobs dopato”: la dura risposta di Malagò a inglesi e americani

Il presidente del Coni Giovanni Malagò ha risposto a tono alle insinuazioni di alcuni giornalisti americani e inglesi riguardo alla vittoria di Marcell Jacobs della medaglia d’oro nei 100 metri.

Dalle colonne del Washington Post e da Matt Lawton, ex giornalista del Daily Mail, sono arrivati i sospetti per la crescita così veloce di Jacobs in termini di prestazioni e risultati conseguiti. Il corrispondente da Londra del New York Times Tariq Panja anche fece delle cattive allusioni nei commenti alla vittoria di Jacobs.

Tali voci hanno generato rabbia nell’ambiente italiano, passando da diverse risposte. La compagna di Jacobs Nicole Daza ha sintetizzato il disgusto nei confronti del “sospetto facile” in questo modo: “Marcell ed io ci ridiamo su”.

Malagò, invece, ha risposto a tono esprimendo la forte opposizione istituzionale a tali sospetti: “Le considerazioni di alcuni vostri colleghi sono fonte di grande dispiacere, dispiace che alcuni dimostrano di non saper accettare la sconfitta”.

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Jacobs bacia la medaglia d'oro
Jacobs (Getty Images)

Malagò spiega: “Con i record i controlli antidoping si raddoppiano”

Il presidente del Coni Malagò ha anche spiegato come funziona il sistema dei controlli antidoping, seguendo la scia della risposta di Paolo Camossi, l’allenatore di Jacobs.

“Le considerazioni di alcuni vostri colleghi sono fonte d’imbarazzo. Parliamo di atleti che vengono sottoposti quotidianamente ai controlli antidoping e non è finita qui, quando fanno un record il sistema di monitoraggio si raddoppia”, ha spiegato Malagò che si è schierato a pieno sostegno di Marcell Jacobs, protagonista di una delle più belle imprese della storia dello sport italiano.

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“Il numero dei test è impressionante, la mia è una difesa a spada tratta di Marcell”, così Malagò ha respinto le illazioni di inglesi e americani. Tra Europei ed Olimpiadi, è l’estate dell’Italia e a qualcuno non va giù.