“Pirlo in panchina soffriva…”: Juventus, la rivelazione di McKennie

Weston McKennie crede fortemente che questa stagione alla Juventus possa essere proficua: in merito a Pirlo, invece, ha rivelato un retroscena

Weston McKennie sta crescendo sempre di più, settimana dopo settimana, tra le file della Juventus. L’americano, classe 1998, è arrivato nel club bianconero molto tacitamente ma sta dimostrando volta per volta le sue qualità. Quest’anno l’obiettivo è quello di segnare quanto più possibile.

Pirlo guarda di lato preoccupato Juventus
Andrea Pirlo (ANSA Foto)

Rispetto allo scorso anno, in cui il centrocampista ha lavorato sotto la gestione di Andrea Pirlo, in questa stagione ha trovato anche maggiore confidenza con il gol. Fino ad ora in 24 gare totali (tra Serie A, Supercoppa italiana e Champions League) ne ha segnati già 4. Il suo obiettivo è andare in doppia cifra.

Intervistato a ‘DAZN’, nel programma ‘1 VS 1’, il texano ha parlato della sua infanzia, dell’importante figura della madre che lo segue da lontano e non perde neanche una sua partita, ma anche della gestione che Pirlo ha fatto della squadra lo scorso anno. La rivelazione ha colpito molto.

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McKennie difende il pallone davanti a Florenzi Juventus
Weston McKennie e Alessandro Florenzi (LaPresse)

Juventus, McKennie e la rivelazione su Andrea Pirlo: “In panchina soffriva”

Così, ai microfoni di ‘DAZN’, Weston Mckennie ha parlato della sua crescita in Serie A ma anche delle differenze che ci sono tra Andrea Pirlo e Massimiliano Allegri: “In Italia ho imparato la tattica, è come giocare a scacchi: prima sei in una certa posizione, poi quando la palla è in un punto del campo devi essere dall’altra parte. Credo nei 10 gol. Tra Allegri e Pirlo la differenza è l’esperienza. Allegri allena da non so quanti anni, Pirlo ha finito da poco di giocare”.

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Proprio sul suo ex allenatore, McKennie ha rivelato: “Pirlo in panchina soffriva. È diverso quando non puoi fare niente concretamente. A volte, mentre stavamo giocando, dopo che qualcuno aveva fatto un passaggio, guardavo Pirlo a bordocampo e capivo cosa stesse pensando ‘io avrei fatto un altro passaggio, io avrei fatto meglio perché hai calciato così?’.