Club in vendita, valutazione monstre: servono 3 miliardi per rilevarlo

Le ripercussioni della guerra tra Russia e Ucraina continuano a colpire anche il calcio. In ballo adesso c’è un affare da 3 miliardi.

Continua il pugno duro, anche nel mondo del calcio, nei confronti della Russia. Ad essere messi sotto scacco sono spesso gli affari di imprenditori russi legati a doppio filo con il mondo del pallone. In tal senso c’è un affare di ben 3 miliardi di sterline in ballo.

Pallone della Champions League, trofeo di cui è detentore il Chelsea
Pallone della Champions League (LaPresse)

Dopo l’uscita dal Chelsea, almeno in maniera ufficiale, di Roman Abramovich, sono iniziate a circolare le voci di una possibile cessione del club, detentore della Champions League e del Mondiale per Club. La squadra di Tuchel, che dal canto suo sta cercando di isolare i giocatori dalle inevitabili ripercussioni sulle vicende societarie, potrebbe quindi passare di mano.

Un’ipotesi impensabile fino a poco tempo fa, ma adesso tornata plausibile soprattutto se la guerra e le relative sanzioni alla Russia dovessero continuare. Secondo il Telegraph la possibilità c’è, ma si scontra con un grandissimo problema: il valore del club.

Roman Abramovich, proprietario del Chelsea
Roman Abramovich (LaPresse)

Chelsea, Abramovich vende dopo le sanzioni alla Russia?

Il problema principale è che Roman Abramovich detiene un credito di ben 2 miliardi di sterline nei confronti del club. Questo rende il legame tra il club e il patron russo quasi indissolubile. Oltre all’indubbio valore del marchio a pesare sulla cifra di un’eventuale cessione è infatti proprio questo debito. Per questo un’eventuale cessione non può essere fatta per meno di 3 miliardi di sterline.

Nei giorni scorsi però qualche primo tentativo c’è stato. Il miliardario svizzero Hansjorg Wyss, interpellato da Blick avrebbe infatti ammesso di aver parlato con il Chelsea. Il prezzo però risulterebbe ancora fuori portata anche per le sue, non certo poco profonde, tasche. Non è escluso comunque che nelle prossime settimane possano esserci altri tentativi da parte dello stesso Wyss o di qualche altro facoltoso imprenditore.