Venezia, l’americano Busio si racconta: “McKennie mi ha ispirato”

Busio, centrocampista americano della Serie A vuota il sacco ed esce allo scoperto. Retroscena inedito sul trasferimento al club: l’intervista

Gianluca Busio, centrocampista del Venezia, è intervenuto ai microfoni di ‘DAZN’ durante il programma ‘Culture’. Il calciatore del club ligure ha rilasciato una lunga intervista in diretta televisiva. Una chiacchierata a 360 gradi con il centrocampista americano che ha toccato diversi temi.

Gianluca Busio in azione
Busio (ANSA)

Di seguito uno stralcio delle sue dichiarazioni: “Il calcio non è un lavoro per me – ha esordito -. E’ un divertimento, una passione. Nella mia vita passata ero un cantante, il mio preferito è ‘The Weekend’. Quando sono nato i miei volevano chiamarmi Gianluca o Christian, ma alla fine mio cugino si chiama Christian perché è nato due giorni prima di me. Mio padre è cresciuto da tifoso dell’Inter, anche mio fratello ed io lo siamo. Lui a calcio non era molto forte, ma era un grande appassionato. Guardavamo la Serie A la domenica in America“.

Busio in azione
Busio (ANSA)

Serie A, Gianluca Busio si racconta

Poi prosegue: “La nuova generazione americana è forte, in molti sono cresciuti in Europa. Sono stato ispirato da McKennie e ho spinto per trasferirmi qui. I miei amici al Venezia? Sono Tessmann, Amapdu, Haps ed Okereke. Ho giocato in North Carolina e con le nazionali giovanili. In North Carolina, però, la mia società non aveva la squadra in Major League Soccer. Parlando con il mio amico Gio Reyna ho capito che sarei dovuto andare altrove per giocare in un club professionistico. A me si interessò il Kansas City e mi trasferii lì a 14 anni.

E conclude: “Un anno dopo ero in prima squadra. Mia nonna mi diceva che la vita era così, me lo diceva in italiano. Mia madre invece mi diceva spesso ‘Uccidi e mangia’, ‘Kill and eat’. Questa espressione mi imbarazzava all’inizio, era un po’ cruda. Ma era una frase che mi invitava ad essere più aggressivo”.