Gli esami per Gnonto non finiscono mai: dal tedesco alla Nazionale

Gli esami non finiscono mai, avrebbe detto Eduardo De Filippo, e vale anche per Gnonto, un ragazzo così speciale che durante il ritiro della Nazionale si è fatto portare i libri dai genitori per studiare.

Ha due esami a breve: la maturità italiana al Liceo Scientifico e la prova di tedesco in Svizzera. C’è poi un altro test molto duro in cui lo sta aiutando Mancini: reggere la pressione delle aspettative alla prima da titolare contro l’Ungheria.

Stasera dovrebbe giocare a sinistra, completando il giro su tutto il tridente offensivo. Contro la Germania Gnonto ha iniziato lo spezzone a destra, servendo il cross per il gol di Lorenzo Pellegrini, poi è emigrato al centro dell’attacco quando è uscito Scamacca.

L’attaccante dello Zurigo classe ‘2003 ama giocare tanto con la squadra, fa fatica a fare il centravanti nel 4-3-3. Del resto anche nella cavalcata con l’Under 19 per la qualificazione all’Europeo ha giocato da seconda punta al fianco di Ambrosino, bomber della Primavera del Napoli.

Gnonto fornisce indicazioni ai compagni
Gnonto (LaPresse)

Gnonto ha vinto perchè ha avuto il coraggio di scegliere

Gnonto era un predestinato sin dai tempi dell’Under 15, ha sempre avuto un’accelerazione palla al piede e una capacità di dare ritmo e velocità alle giocate fuori dalla media. Lo ricordo ancora nella finale scudetto dell’Under 15, quando l’Inter piegò la Juventus con il risultato di 5-0 portando a casa il tricolore di categoria.

All’Inter ha bruciato le tappe, ha vinto anche uno scudetto e una Supercoppa Under 17. Nella stagione 2019-20, quella della maledetta pandemia, ha fatto gli straordinari. Talvolta gli è capitato di giocare in Under 17, 18 e Primavera in pochi giorni, debuttò anche in Youth League nel 3-0 inflitto dall’Inter al Barcellona, che costò la panchina al catalano Victor Valdes.

All’Inter avrebbe fatto tutta la trafila, magari avrebbe vinto anche lo scudetto Primavera oppure si sarebbero aperte le porte per un prestito in serie C.

Wilfried, invece, ha avuto il coraggio di scegliere nell’estate del 2020, non firmando il contratto da professionista con l’Inter e trasferendosi allo Zurigo. Il club nerazzurro ha portato a casa solo 120 mila euro di premio di formazione. Non possono mancare i rimpianti in casa Inter, magari faranno somma con quelli per Zaniolo.

Il destino ha premiato la sua scelta coraggiosa. Alla prima stagione allo Zurigo soltanto quattro gol e quattro assist, alla seconda annata le grandi soddisfazioni: 8 gol, 3 passaggi vincenti, il titolo di campione di Svizzera e i cori dei tifosi.

Mancini è attento, fa ciò che non fanno tanti club, va a caccia del talento, lo scopre, sperimenta e valorizza per non ripetere la sindrome del debito di riconoscenza che è costata il Mondiale in Qatar.

Il ragazzo di Baveno ancora verso l’estero, Hoffenheim in vantaggio

Il resto è storia recente, con le porte della formazione della Nazionale che s’apriranno per Gnonto contro l’Ungheria. Ci sarà poi da scoprire il suo futuro, che sembra diretto verso la Bundesliga. L’Hoffenheim dell’allenatore Breitenreiter, che è andato via proprio dallo Zurigo, ha sorpassato il Friburgo. In Italia finora solo sondaggi di Sassuolo, Fiorentina e Monza.

Sembra che per Wilfried, il ragazzo di Baveno, ci sia ancora l’estero nel suo destino. Per Gnonto non è un problema, è abituato al sacrificio, agli esami. Basta pensare che studiava nel tragitto tra Baveno e Appiano per conciliare lo studio e gli allenamenti.