“Ci sono dei…”: Mondiali, la FIFA a sorpresa sul caso ripescaggio

La FIFA si è pronunciata sulla questione Byron Castillo e l’Ecuador ai Mondiali, ma nuove sfaccettature della faccenda aprono a scenari inattesi.

La federazione cilena nelle scorse settimane ha presentato alla FIFA documenti che attesterebbero la cittadinanza colombiana di Byron Castillo. Il giocatore avrebbe così mentito vestendo la maglia della Nazionale dell’Ecuador. Fatti grave, che avrebbero messo a rischio la partecipazione della squadra ai prossimi Mondiali di Qatar del 2022.

Infantino in Qatar per la Coppa del Mondo
Gianni Infantino, Qatar (LaPresse)

La Commissione Disciplinaria, però, si è espressa dopo una valutazione delle prove. Ha determinato che non sono sufficienti a determinare la falsificazione dei documenti di Castillo. Quindi la sua partecipazione alla causa dell’Ecuador. Il caso è stato così chiuso, tuttavia uno spiraglio è rimasto aperto e lo raccontano i cileni di RedGol.

La FIFA, infatti, avrebbe affermato che “risulta sospettoso” che due certificati di nascita diversi, provenienti rispettivamente da Colombia ed Ecuador, contengano informazione simile e al contempo contraddittoria.

Castillo in campo contro l'Argentina
Byron Castillo, Ecuador (LaPresse)

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Questo vuoto di certezze ha spinto il Cile a non fermarsi e infatti, oltre alla Commissione di Appello, la Federazione è pronta a rivolgersi in extremis al TAS. ‘RedGol’ ha avuto accesso ai documenti dove si questionano i due certificati di nascita col nome di Byron Castillo. “Ci sono dei sospetti”, riporta la testata cilena. A tal proposito la Commissione della FIFA ha segnalato un’insoddisfazione di prove nell’essere sicura di una verità o di un’altra: dei sospetti ci sono.

L’avvocato che si sta occupando della questione per la Federazione cilena non si ferma e cerca ulteriori riferimenti e avalli per proseguire nei sospetti, sebbene potrebbero non bastare anche come tempistica a fare in modo che l’Ecuador venga escluso dai Mondiali di Qatar del 2022. Qualora si dovesse effettivamente comprovare che La Roja aveva ragione, l’Ecuador e Castillo potrebbero subire una sanzione/castigo, ma potrebbe accadere in differita rispetto alla kermesse intercontinentale. Ciò non ferma il Cile, che adesso la considera più che mai una questione di rispetto e lealtà.