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Calciomercato

Perché il Napoli prende proprio Comuzzo e perché lo paga così “tanto”

Scritto da
Antonio Papa

Pietro Comuzzo è molto vicino a trasferirsi al Napoli per una cifra molto alta: ma c’è un valido motivo, anzi ce ne sono tre

Perché il Napoli prende proprio Comuzzo e perché lo paga così “tanto” (Foto: Ansa) – serieanews.com

Il Napoli aveva bisogno di un difensore. Questo era chiaro da settimane, da quando si è infortunato Buongiorno e Rafa Marin è stato messo sulla lista dei partenti per far ritorno in Spagna, direzione Villarreal.

Il mercato ha offerto diverse opportunità, ma alla fine la scelta è caduta su un nome che in pochi si aspettavano: Pietro Comuzzo, classe 2005, protagonista di un’esplosione improvvisa con la maglia della Fiorentina.

Eppure, appena sono usciti i dettagli economici dell’operazione, più di qualcuno ha storto il naso. Prestito biennale da 5 milioni, riscatto fissato a 25 milioni più bonus fino a 35: cifre importanti per un ragazzo che ha pochissima esperienza in Serie A. Ma perché il Napoli, attivissimo sul mercato soprattutto nella ricerca di un esterno offensivo, ha deciso di investire così tanto su di lui? E soprattutto, c’era davvero bisogno di una spesa del genere?

È vero, 35 milioni per Comuzzo sembrano tanti. Ma bisogna sempre contestualizzare. Il Napoli ha scelto un giovane di grande prospettiva, con margini di crescita enormi, e ha costruito l’operazione in modo da non pesare subito sul bilancio. Conte lo ha voluto e lo considera un titolare del futuro, il club ha trovato la formula giusta per chiudere l’affare senza follie e, soprattutto, senza sacrificare altri obiettivi di mercato.

Adesso tocca al ragazzo dimostrare di valere l’investimento. Le pressioni saranno tante, ma una cosa è certa: se Conte ci ha visto giusto, tra qualche anno nessuno si ricorderà del prezzo, ma solo di quanto fosse stato un affare.

Comuzzo al Napoli: tre motivi dietro la scelta

In tanti si sono chiesti perché il Napoli – e quindi, di rimando, Antonio Conte – ha scelto proprio Pietro Comuzzo per rinforzare la difesa, spendendo molto più di quanto avrebbe speso prendendo ad esempio un altro nome accostato spesso agli azzurri come Ismajli dell’Empoli?

Comuzzo al Napoli: tre motivi dietro la scelta (LaPresse) – serieanews.com

I motivi ci sono e sono molto validi. Ne abbiamo individuati 3 che ci sembrano perfettamente condivisibili e evidenziano ancora una volta, se mai ce ne fosse ancora bisogno, la scaltrezza di un club che ha fatto della concretezza e della lungimiranza i suoi punti cardine.

1. Questioni di bilancio

Chi guarda il prezzo finale senza considerare la formula dell’affare rischia di perdersi un dettaglio fondamentale. Il Napoli ha costruito questa operazione in modo che l’impatto finanziario venga spalmato su più esercizi di bilancio.

Il prestito biennale permette di posticipare il grosso della spesa alla stagione 2025/26, quando il club avrà a disposizione gli introiti della Champions League e, soprattutto, il denaro proveniente dalla cessione di Victor Osimhen. In questo modo, il Napoli evita di appesantire un bilancio già gravoso per la stagione in corso, garantendosi comunque un prospetto interessante senza troppi rischi immediati.

2. Una scelta voluta da Conte

Se il Napoli ha deciso di puntare su Comuzzo, il motivo principale ha un nome e un cognome: Antonio Conte. L’allenatore azzurro è stato chiaro con il ds Manna: per costruire una difesa solida, servono giocatori di gamba, aggressivi e con margini di crescita. Il tecnico vede in Comuzzo e Buongiorno il futuro del reparto arretrato, non solo per il Napoli, ma anche per la Nazionale Italiana.

Pietro Comuzzo, una scelta voluta da Conte (AnsaFoto) – serieanews.com

E quando Conte si fissa su un giocatore, difficilmente cambia idea. Non a caso il difensore firmerà un contratto lungo con uno stipendio da oltre 2 milioni di euro, ben al di sopra dei 500mila euro attuali. Segnale chiaro: il club crede nel suo potenziale e vuole blindarlo subito.

3. L’importanza degli under

Nel calcio moderno, soprattutto in Serie A, avere calciatori under 22 è una risorsa preziosa. Il regolamento della Lega impone limiti rigidi alle liste da 25 giocatori, e trovare spazio per tutti non è mai facile.

Comuzzo, essendo un 2005, sarà considerato under per altri tre anni, il che significa che non occuperà un posto in lista. Questa è una variabile chiave per il Napoli, che ha sempre avuto difficoltà a far quadrare i conti con gli slot a disposizione.

Garnacho, Comuzzo e l’importanza degli under (AnsaFoto) – serieanews.com

La stessa operazione verrebbe fatta se davvero si riuscisse a chiudere anche il 2004 Alejandro Garnacho anziché l’olandese Noa Lang, classe 1999, che andrebbe ad occupare lo slot di Kvaratskhelia. In quel caso il club avrebbe ancora un posto libero per un altro acquisto, magari un terzino sinistro. E qui entra in gioco Biraghi, nome che Conte stima e che potrebbe essere un obiettivo concreto nelle prossime settimane.

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