Kvaratskhelia a Parigi ha debuttato con la nuova maglia ma è già stato offuscato da un’altra stella
Quando il Paris Saint-Germain ha annunciato l’ingaggio di Khvicha Kvaratskhelia dal Napoli per 75 milioni di euro, tutti gli occhi erano puntati sulla stella georgiana. Il calciatore che, con la maglia del Napoli, aveva stregato l’Europa, sembrava pronto per fare il salto definitivo in un club di livello internazionale.
Luis Enrique lo voleva come tassello fondamentale del suo progetto offensivo, e l’esterno sinistro, con le sue doti tecniche straordinarie, sembrava perfetto per il tridente parigino. Il debutto è stato positivo, con un assist in due partite, ma è la prestazione di Dembélé contro il Brest che ha catturato tutta l’attenzione.
Mentre Kvaratskhelia non ha brillato nella vittoria per 5-2 contro il Brest — fallendo anche una facile occasione da gol — Ousmane Dembélé ha messo in scena una delle sue migliori prestazioni con la maglia del PSG, siglando una tripletta che lo ha lanciato in cima alla classifica dei marcatori della Ligue 1. Un gol dietro l’altro, con una facilità che non aveva mostrato nei suoi anni da ala, questa volta in una nuova veste, quella di attaccante centrale.
L’intuizione di Luis Enrique: Dembélé punta centrale
Quella che poteva sembrare una scommessa rischiosa si è rivelata una mossa geniale. Luis Enrique, dopo aver visto Mbappé partire per il Real Madrid, ha deciso di sperimentare con Dembélé in un ruolo inedito, quello di numero 9, più vicino alla porta. Una decisione che ha cambiato tutto.
Non più solo un ala, che taglia il campo con il suo dribbling, ma una vera e propria punta, capace di sfruttare la sua velocità e la sua abilità nel finalizzare. E i numeri parlano chiaro: 14 gol in campionato, più altri 5 nelle coppe, per un totale di 19 reti in stagione.
Come ha ammesso lo stesso Dembélé dopo la sua tripletta contro il Brest, il nuovo ruolo gli ha permesso di esprimere meglio le sue qualità. “Sono ben posizionato, in un ruolo da numero 9. Prima giocavo più come centrocampista destro vicino alla linea, era difficile segnare”, ha spiegato il francese, che sembra aver trovato la sua dimensione ideale.
La sua versatilità, unita alla sua velocità fulminante e al fiuto del gol, lo ha reso una minaccia costante per le difese avversarie, e la sua capacità di adattarsi alla nuova posizione sta dando al PSG l’arma in più che non si aspettava.
Altro che Kvara: Dembélé è la nuova stella di Parigi
E se il debutto di Kvaratskhelia sembrava segnare l’arrivo di una nuova stella a Parigi, è Dembélé a dominare le scene. Con 14 gol in campionato, ha superato anche il capocannoniere del Lille, Jonathan David, e il collega del Marsiglia, Anthony Greenwood, entrambi fermi a 12.
Non solo: il francese ha segnato come Retegui, il capocannoniere della Serie A ma accumulato anche più assist rispetto a lui, portando il suo totale a 6 contro i 4 del bomber dell’Italia. La sensazione è che il PSG, dopo l’addio di Mbappé, possa trovare in Dembélé non solo una valida alternativa, ma una vera e propria stella. E chi avrebbe mai pensato che fosse proprio lui, l’ex ala, a raccogliere l’eredità del “Re” Mbappé, seppur in una posizione inedita?
Con Dembélé protagonista e un PSG che sembra aver trovato la sua nuova identità offensiva, c’è da chiedersi quanto tempo passerà prima che Kylian Mbappé, ora a Madrid, inizi a rimpiangere il suo passato a Parigi. E soprattutto: come cambierà la scena calcistica francese se un calciatore come Dembélé dovesse continuare su questi ritmi? La risposta, con ogni probabilità, la daranno i prossimi mesi, ma una cosa è certa: il PSG ha trovato il suo nuovo uomo-gol.