Antonio Conte è apparso visibilmente irritato con la sua dirigenza in conferenza stampa: ci sono 3 episodi in particolare dietro il suo fastidio
Ormai lo conosciamo: Antonio Conte è così. Non è mai contento, neppure quando le cose vanno bene, e quando invece non vanno bene non fa proprio nulla per celare la sua insoddisfazione. Anzi.
L’abbiamo visto prima ancora dell’inizio del campionato, quando il suo sfogo dopo il pareggio col Modena in Coppa Italia creò non poche polemiche, idem dopo la sconfitta di Verona alla prima di campionato.
Adesso il Napoli vola e continua a vincere, ma sul mercato ci sono gli stessi problemi che si sono visti la scorsa estate. Il club si muove con lentezza, le trattative non decollano e alla fine si rischia di tappare i buchi con scelte poco convincenti.
In estate, per rimediare, sono arrivati colpi importanti all’ultimo secondo, ma stavolta non sembra poterci essere lo stesso finale e in più c’è l’addio di Kvaratskhelia che ha portato fondi e soprattutto una falla in rosa che andava colmata con qualcosa – ad essere onesti – di un po’ meglio di Saint-Maximin.
L’ultima conferenza stampa è emblematica dello stato d’animo di Conte e si capisce che non è per niente contento di come stanno andando le cose. Al di là del caso Kvara, al quale – va sempre ricordato – lui stesso ha dato il placet per andare al PSG (poteva non farlo, come in estate), tre aspetti hanno irritato l’allenatore salentino
1. Il caso Garnacho andava gestito molto meglio
Il Napoli era convinto di poter portare a casa Alejandro Garnacho con un’operazione ben studiata che alla fine è saltata contro ogni pronostico, mostrando i limiti del club nelle negoziazioni con i grandi nomi. Una strategia incomprensibile, perché il Napoli è sembrato fin dall’inizio piuttosto confident di portarsi a casa il calciatore alle sue condizioni e alla fine si è ritrovato con un palmo di naso. Cosa è successo nel frattempo?
Questo ha fatto scattare la celebre frase di Conte: “Non faremo mai un mercato da top club”. Una bordata alla dirigenza che fotografa bene la situazione.
2. Lo smacco Dorgu: come “perdere Filippo e ‘o panaro”
In napoletano c’è questo detto che rende perfettamente l’idea: significa che nella vita non bisogna temporeggiare troppo o si rischia di restare con nulla in mano. Nella testa di Conte, Garnacho a gennaio era solo l’inizio di un progetto più ampio, che avrebbe portato Patrick Dorgu al Napoli la prossima estate. Due giovani esterni, perfetti per il suo gioco e capaci di garantire il futuro delle fasce.
Ma le cose sono andate diversamente: il Manchester United non solo ha bloccato Garnacho, ma si è portato via anche il laterale danese del Lecce. E a una cifra molto più bassa rispetto a quella che serviva per l’argentino, sicuramente una cifra che era alla portata del Napoli. Risultato? Doppia sconfitta e un piano di mercato che si sgretola sotto gli occhi di tutti.
3. Il caos in difesa: cos’è successo con Danilo?
Conte aveva chiesto un rinforzo chiaro: Danilo della Juventus. E qui la responsabilità è anche sua, perché il brasiliano era praticamente ad un passo e poi l’affare è saltato per un ripensamento all’ultimo minuto. Il problema? Il Napoli non aveva un piano B e si è ritrovato completamente spiazzato.
Ora si sta tentando il tutto per tutto per portare a casa Comuzzo, un profilo che in estate sarebbe arrivato molto più facilmente. E invece ora sembra una trattativa complessa. Risultato? Per un mese il Napoli sarà senza Buongiorno, senza Kvaratskhelia e senza rinforzi veri. Conte finora ha fatto miracoli, il suo club sul mercato non li ha fatti, anzi ha fatto diversi disastri. La sua irritazione è assolutamente comprensibile.