Un’uscita di scena inaspettata potrebbe riscrivere il destino di Vlahovic e della Juventus, tra ambizioni personali e strategie societarie
Nel momento decisivo della stagione, mentre la Juventus cerca punti per blindare la Champions e magari inseguire il colpo di coda in Coppa Italia, Dusan Vlahovic guarda tutti da fuori.
L’infortunio muscolare che lo ha bloccato ad aprile non è ancora superato e anche contro il Bologna resterà ai box. Non è esattamente il finale che aveva immaginato a inizio anno, ma ormai questa stagione sembra un riassunto amaro delle ultime due.
Tra panchine improvvise, sostituzioni mal digerite e feeling mai sbocciato con Thiago Motta, Vlahovic ha vissuto lunghi tratti da spettatore pagante. Poi l’arrivo di Igor Tudor, che ha provato a rimetterlo al centro del progetto, ma sono rimaste solo buone intenzioni. Il serbo continua ad andare a corrente alternata: 9 gol in campionato, 14 totali, pochi lampi e tante ombre.
E allora la domanda torna prepotente: che fare con Vlahovic? Il contratto pesa, eccome. Nell’ultimo anno costerà ben 12 milioni netti, e ogni mese che passa senza acquirenti all’orizzonte rende più complicata l’idea di una cessione che non si trasformi in un clamoroso bagno di sangue economico. La Juventus, per non perderlo a zero, avrà bisogno di qualcuno che creda davvero in lui. Ok, ma chi?
Ecco perché, in mezzo a una situazione apparentemente bloccata, spunta una via d’uscita alternativa, quasi surreale: il Paris FC.
L’altro Paris, la nuova ricchezza e l’idea Vlahovic
Il Paris FC è appena tornato in Ligue 1. L’ultima volta che aveva battuto il PSG era trent’anni fa, in amichevole. Poi il nulla. Ma oggi tutto è cambiato, perché la proprietà è passata nelle mani della famiglia Arnault – i re del lusso, quelli del gruppo LVMH – con la Red Bull a completare il quadro.
Il nuovo stadio sarà il Jean Bouin, proprio accanto al Parco dei Principi. E alla guida del progetto tecnico ci sono Jurgen Klopp e Mario Gomez, chiamati a costruire un’identità sportiva capace di rivaleggiare col PSG non solo nei comunicati stampa.
Il budget per il prossimo anno? Duecento milioni di euro, dieci volte quello attuale. Una cifra che parla chiaro. Il Paris FC non si accontenta della salvezza tranquilla. Vuole costruire una corazzata ambiziosa e mediatica, che possa accendere finalmente una rivalità cittadina vera, e non solo simbolica.
In questo scenario, Vlahovic rappresenta il profilo ideale. Ancora giovane, reduce da una stagione sottotono, voglioso di riscatto e dal talento sconfinato, nonostante il momento difficile. Per la Juve sarebbe una boccata d’aria e per il Paris FC un colpo a effetto, utile a legittimarsi subito come progetto serio. Senza contare che non ci sarebbero problemi a sostenere un ingaggio così pesante.
Una suggestione? Forse. Ma anche una exit strategy concreta che permetterebbe a tutti di guadagnarci qualcosa: alla Juve di liberarsi di un peso, a Vlahovic di riprendersi un ruolo da protagonista facendo una scommessa che può pagare grandi dividendi, e al Paris FC di accendere i riflettori sul proprio nuovo corso con un nome da copertina.
E se davvero questo “altro” Paris decidesse di fare sul serio, potrebbe scoprire che la Tour Eiffel non è solo nel logo. Ma anche nel profilo di chi sa ancora segnare gol pesanti, se solo gli viene chiesto nel modo giusto.