Huijsen, il retroscena Tiago Pinto-Ghisolfi: De Rossi starà sorridendo amaro

Sembrava solo un passaggio temporaneo, e invece è diventato un capitolo centrale. Dietro le quinte, scelte che oggi fanno rumore. C’è chi osserva da lontano, con una punta di rimpianto. E chi invece aveva visto tutto, prima degli altri

Dean Huijsen e Daniele De Rossi
Huijsen, il retroscena Tiago Pinto-Ghisolfi: De Rossi starà sorridendo amaro (Foto: LaPresse/Ansa) – serieanews.com

A volte nel calcio bastano due telefonate per cambiare il corso di una carriera. Ma bastano anche due dirigenti diversi per riscrivere, nel bene o nel male, il finale di una storia. È il caso di Dean Huijsen e di quel passaggio quasi dimenticato dalla Roma che oggi, riletto con gli occhi del presente, suona come una sliding door da brividi, che abbiamo appreso da fonti vicine all’ambiente giallorosso.

La storia parte da lontano, e in pochi la conoscono per intero. A “scoprirlo” è stato Tiago Pinto, quando ancora aveva le chiavi del mercato giallorosso. Lo segnala uno scout di fiducia, poi è lui stesso a seguire da vicino l’evoluzione del ragazzo. Ai tempi, Huijsen è considerato un talento promettente ma non ancora esploso. La Juve lo manda in prestito al Frosinone, con tanto di accordo per la casa già firmato in Ciociaria. Tutto appare già scritto.

Poi però succede qualcosa. Mourinho chiede un difensore e a qualcuno in Trigoria viene in mente quel ragazzo lì: alto, elegante, personalità da vendere. Mourinho non è uno che si fida alla cieca: vuole parlare direttamente con il padre del calciatore. Lo chiama, lo convince, lo accoglie a Roma. Huijsen arriva, si ambienta, trova subito spazio. E convince tutti. Anche Daniele De Rossi, che lo eredita a stagione in corso e ne fa un pilastro del finale di campionato.

Poi, il cambio in regia. Pinto se ne va, entra Florent Ghisolfi. A Trigoria si comincia a ragionare sulla prossima stagione e De Rossi chiede di trattenere Huijsen. Lo considera perfetto per il progetto: giovane, pronto, cresciuto bene, e già abituato all’ambiente. La Juve chiede 15 milioni, esattamente la cifra che poi ha speso il Bournemouth per acquistarlo.

Roma, rimpianto Huijsen: il “no” di Ghisolfi a De Rossi

E qui inizia la seconda parte della storia, quella che fa sì che ora le squadre ad avere l’amaro in bocca per esserselo lasciato scappare siano due. La Juve, che l’ha quasi regalato e ora incassa la (magrissima) consolazione di 6 milioni extra, la Roma che poteva essere al posto del club inglese che ha appena incassato 60 milioni.

Dean Huijsen esulta con la maglia del Bournemouth
Roma, rimpianto Huijsen: il “no” di Ghisolfi a De Rossi (Foto: Ansa) – serieanews.com

Dove eravamo rimasti? A De Rossi che chiede di trattenere il 2005 ispano-olandese. La risposta è no: troppo caro, meglio guardare altrove. E così si chiude la storia, senza troppi giri di parole.

Il risultato? Tiago Pinto, nel frattempo volato in Premier, fa quello che forse avrebbe voluto fare già a Roma: porta Huijsen al Bournemouth. Sempre per quei 15 milioni che alla Roma sembravano troppi. La Premier League, si sa, è una vetrina feroce. Ma anche generosa, con chi sa sfruttarla. Huijsen ha giocato con continuità, ha mostrato di poter reggere il passo e la fisicità del campionato inglese, e ha persino ricevuto la chiamata della Nazionale spagnola. Ha scelto la Roja, ha convinto anche lì. E adesso, l’ha preso il  Real Madrid. 60 milioni!

Pinto fa cassa. Ghisolfi resta sulla graticola e probabilmente ripensa a quel rifiuto con un pizzico d’amaro in bocca. E De Rossi? Beh, De Rossi probabilmente sorride. Ma è un sorriso amaro, di quelli carichi di rimpianti. Ora la Roma si ritrova oggi con una difesa ancora da costruire, e con un rimpianto che pesa più di una sconfitta. Huijsen è diventato il gioiello del mercato europeo. Eppure era lì, a Trigoria, allenato e valorizzato da un allenatore che ci aveva visto lungo. E che avrebbe voluto tenerlo.

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