In casa rossonera è ormai finita l’era di Sergio Conceicao: addio inevitabile dopo la disfatta totale in una stagione da dimenticare
C’è un silenzio che pesa più di mille fischi. Quello di San Siro, stasera, è stato il rumore assordante di una stagione che si chiude nel peggiore dei modi. Il Milan perde 3-1 contro la Roma nell’ultima giornata di campionato, ed è ufficialmente fuori da tutte le coppe europee per la prossima stagione.
Un epilogo durissimo, che fa male. Ma che, allo stesso tempo, non sorprende più nessuno. Perché la sensazione che qualcosa fosse rotto c’era già da tempo. E ora, dopo mesi di dubbi e tensioni, anche il destino di Sérgio Conceição sembra scritto.
Il tecnico portoghese era stato chiamato per dare una scossa, per riportare ordine e ambizione. Invece, si ritrova a lasciare un Milan senza identità, fuori da tutto e reduce da un doppio colpo al cuore nel giro di pochi giorni. Sì, perché oltre al disastro di stasera, c’era già stata la finale persa in Coppa Italia contro il Bologna. Un altro 2-0 che ha lasciato solo rabbia e amarezza. Due cadute nel giro di una settimana. Due conferme di un crollo verticale.
La fine di Conceição: tra fallimento e disillusione
In casa Milan, nessuno ha più il coraggio di difendere questo progetto. Neanche chi l’ha scelto. Le parole di Furlani nel post partita sono arrivate come una sentenza mascherata da analisi: “Non ci sono più alibi. Cambieremo tutto quello che va cambiato”.
Il riferimento è chiaro: Conceição sarà esonerato, e già nei prossimi giorni potrebbe arrivare l’annuncio ufficiale. Nel contratto di Conceição è presente una clausola particolare a favore del Milan. Il club rossonero infatti, come spiegato da Sky Sport, potrà rescindere il contratto a giugno 2025 senza dover pagare lo stipendio del tecnico fino alla fine dell’accordo siglato (giugno 2026).
Il ciclo è durato troppo poco per lasciare qualcosa, ma abbastanza da generare disincanto. Eppure le premesse erano diverse. Il Milan voleva un allenatore con carattere, che sapesse far crescere i giovani ma anche gestire i big.
Conceição arrivava dal Porto con una buona reputazione, ma in Italia le cose non hanno mai ingranato davvero. Un calcio difficile da decifrare, rotazioni discutibili, scelte tattiche che spesso hanno confuso più che convinto. Il ko contro la Roma è stato solo il punto finale, l’immagine perfetta di una squadra spenta, senza idee, senza fame.
La stagione finisce così: zero trofei, fuori dall’Europa, e con una sensazione generale di occasione sprecata. Perché la rosa, pur con dei limiti, era competitiva. E la fiducia, a inizio anno, non mancava. Il problema è che non si è mai costruita una vera identità. E quando inizia a mancare quella, il resto diventa solo questione di tempo.
E ora? Nuovo allenatore e rivoluzione alle porte
Il futuro del Milan si scriverà già nelle prossime settimane. È certo che ci sarà un nuovo allenatore sulla panchina rossonera nella stagione che verrà. I nomi sul tavolo sono diversi, alcuni anche di grande richiamo, ma la società sembra intenzionata a fare un passo indietro sul piano delle “scommesse” e puntare su un profilo più solido, con esperienza in Serie A e visione chiara. L’obiettivo è ricostruire dalle macerie. Ma senza più alibi.
Da tifosi, è difficile accettare un’annata del genere. Ancor più complicato è vedere che le promesse estive si sono trasformate in un’infinita lista di rimpianti. Ma nel calcio, ogni fine è anche un inizio. Resta solo da capire chi avrà il coraggio – e la lucidità – di scrivere il prossimo capitolo. E soprattutto: il Milan saprà finalmente voltare pagina?