Il futuro dei rossoneri è incerto, con mille dubbi sulla figura del prossimo allenatore e il tempo che stringe: perché il clima non è sereno
La risposta è presto detta: il Milan è arrivato all’ottavo posto in classifica, ha perso la finale di Coppa Italia e al 26 maggio non ha ancora un nome in pole per la propria panchina. L’addio certo di Conceiçao non ha comunque smosso in tempo la dirigenza, che solo nelle prossime ore dovrebbe ufficializzare il nome di Igli Tare come direttore sportivo.
Tempi tecnici molto lunghi. Si aspettava la fine della stagione? Probabile, ma il lavoro dietro le quinte va assolutamente accelerato. Il Milan, infatti, rischia di ritrovarsi senza una figura tecnica di rilievo per la prossima stagione. Senza coppe europee andrà fatto un percorso di risalita difficile, ma immediato. Non è più consentito sbagliare come quest’anno, eppure i primi passi sembrano già traballanti.
Milan, il tempo stringe: le ipotesi in panchina sfumano
I nomi nella lista dei rossoneri sono tanti, forse troppi, perché questa indecisione sta rallentando ogni tipo di operazione. Si è partiti con Vincenzo Italiano, ma il tecnico del Bologna sembra intenzionato a restare in rossoblù e la giornata odierna potrebbe diventare cruciale in tal senso.

Si è proseguiti con Massimiliano Allegri, che sarebbe stato contattato tempo fa già dal Napoli, pronto a puntare su di lui dopo l’addio quasi certo di Antonio Conte. Si è quindi pensato a Maurizio Sarri, ma l’arrivo di Tare come d.s. ha spento anche questa ipotesi. Un buco nell’acqua anche l’idea Gasperini, anche lui più vicino all’ennesima permanenza all’Atalanta.
Chi è rimasto libero? I due nomi sono quelli di Roberto Mancini e Thiago Motta. Il primo non dà enormi garanzie. Non allena in campionato ormai da anni, specie in quello italiano. L’esperienza con la nazionale italiana si è conclusa male, quella in terra araba è stata un disastro. Non appare come il nome più indicato per smuovere la piazza.
Su Thiago Motta non mancano i dubbi. In primo luogo si tratta di un altro ex Inter in panchina. E poi la sua esperienza alla Juventus non ha convinto, rendendolo meno appetibile di un anno fa. Tra dubbi e incertezze, il tempo scorre e il futuro del Milan appare tenebroso. Con Leao, Theo e Maignan pronti a lasciare, la rifondazione rossonera non inizia sulle fondamenta più solide.