Il tecnico è il grande protagonista di queste ore, il suo futuro è deciso: il retroscena sulla rottura in nerazzurro
Simone Inzaghi ha deciso. Fine dei dubbi, fine delle attese, fine delle telefonate incrociate e dei “vedremo”. Ha comunicato all’Inter che andrà via. L’offerta dell’Al Hilal non è più solo un tentativo arabo: è diventata realtà. Il tecnico piacentino ha detto sì. Dopo settimane in bilico, con il club nerazzurro che sperava di convincerlo a restare, è arrivato il momento della svolta.
Non è stata una decisione facile. Inzaghi aveva sul tavolo due strade: provare a ripartire da una stagione chiusa senza titoli, con la voglia di rivincita ma anche tante incognite sul mercato, oppure accettare il corteggiamento di uno dei club più ricchi e potenti del mondo arabo, pronto a coprirlo d’oro per guidare una rosa da superstar. La finale di Champions persa malamente col PSG aveva lasciato cicatrici, e quelle cicatrici non si sono rimarginate.
In casa Inter si apre una fase di profonda riflessione. Chi sarà il nuovo allenatore? La dirigenza dovrà scegliere rapidamente, perché il mercato incombe e i tifosi, già scossi dal tracollo europeo, hanno bisogno di risposte. Nomi? Per ora solo suggestioni, da De Zerbi a Fabregas al sogno Simeone, ma sarà il presidente Marotta a dover decidere come gestire questa delicata transizione.
Il retroscena sull’addio di Inzaghi: la proposta dell’Inter e il no del tecnico
Non è stata una fuga improvvisa. Già da giorni Inzaghi stava valutando seriamente la proposta. Al Hilal aveva fatto sul serio, mandando emissari in Europa e preparando un piano biennale con ingaggio monstre e totale libertà tecnica. L’Inter, dal canto suo, ha provato a resistere, ma lo scenario si è fatto chiaro nelle ultime ore: il tecnico non crede più nella solidità del progetto nerazzurro, teme un ridimensionamento e preferisce voltare pagina.
Per l’Al Hilal si tratta di un colpo clamoroso. Non solo perché ingaggia un allenatore reduce da due finali europee in 3 anni e dallo scudetto della stella, ma anche perché strappa all’Europa un tecnico capace di valorizzare la rosa e di dare mentalità vincente. Dopo l’esonero di Jorge Jesus, il club saudita ha accelerato i tempi, deciso a portare a casa un nome forte. E Inzaghi ha detto sì, pronto a trasferirsi in Arabia e a tuffarsi in una nuova avventura.
L’addio di Inzaghi chiude un ciclo importante. Lascia un club a cui ha dato tanto, tra alti e bassi, e apre un capitolo che lo porterà in una dimensione completamente diversa, sotto il sole del Golfo, dove il calcio è business, spettacolo e status. Per l’Inter, invece, è tempo di guardarsi allo specchio e ripartire. Perché l’addio di un allenatore è sempre anche una chiamata al cambiamento.