Futuro ct Nazionale, spunta la “terza via”: è la migliore possibile

Un’Italia in crisi e un futuro incerto in panchina. Oltre le soluzioni ovvie, emerge una possibilità sussurrata ma carica di significato. Forse è il momento giusto per affidarsi a lui!

Donnarumma in Norvegia Italia
Futuro ct Nazionale, spunta la “terza via”: è la migliore possibile (LaPresse) – serieanews.com

Alla fine è successo: Luciano Spalletti è stato esonerato dalla guida della Nazionale italiana. Lo ha comunicato lui stesso in una conferenza stampa surreale che seguiva delle dichiarazioni di Gabriele Gravina che già lasciavano presagire quanto poi è accaduto. Evidentemente la rabbia dopo la Norvegia non è passata neppure a lui.

Non è tanto il 3-0. È proprio come ci siamo arrivati. In Norvegia l’Italia è stata dominata dal primo all’ultimo minuto, senza appello. Hanno corso di più, hanno avuto più voglia, più idee, più tutto. E la cosa peggiore è che non si può nemmeno parlare di una disfatta episodica. Qui c’è proprio una distanza strutturale, preoccupante.

Perché se perdi male contro una squadra fortissima, passi. Ma qui la Norvegia sembrava una big europea e noi un gruppo che non sa da che parte guardare. E questo, più del punteggio, è ciò che fa tremare.

Il progetto Spalletti aveva già mostrato crepe. L’Europeo è stato deludente, la Nations League un mezzo brodino. Poi qualche segnale positivo, certo. Ma adesso? È tornata l’apatia. Ed è lui stesso a lasciar trapelare che la fiducia è ai minimi storici: “Gioco la prossima, poi parlerò con Gravina”. Non è riuscito neppure a giocarla.

Pioli non convince, Ranieri sì: ma va convinto lui

Ok, ma cosa succede ora che è saltato tutto? Le opzioni non sono molte, ma le chiacchiere iniziano a girare, anche sullo stesso Spalletti e sul suo futuro ma soprattutto sul futuro della Nazionale. Da una parte, la linea della continuità, più per necessità che per convinzione. Dall’altra, l’idea di cambiare subito con una figura pronta all’uso.

Stefano Pioli è libero, disponibile, e conosce bene il contesto italiano. Dopo il saluto rapido all’Arabia Saudita, ha avuto contatti con diversi club ma niente di definito. Sarebbe una scelta razionale, sulla carta anche funzionale. Però c’è un “ma”. Perché Pioli, nei momenti migliori, ha sempre avuto bisogno di un ambiente coeso, una direzione chiara, una struttura forte attorno. E questa Nazionale, oggi, è tutt’altro che solida.

Claudio Ranieri all'Olimpico di Roma
Pioli non convince, Ranieri sì: ma va convinto lui (Foto: LaPresse) – serieanews.com

E allora torna a galla un nome che sembra quasi un sussurro. Claudio Ranieri. Sì, ha detto addio. Ma lo aveva già fatto. Poi è tornato, con la Roma. E lo ha fatto con lo stile e la dedizione di chi sente ancora il fuoco dentro. Non sarà facile convincerlo a mollare l’idea di diventare un dirigente della Roma, ma nemmeno impossibile. Perché in fondo lo sappiamo: Ranieri non dice mai no alle cose che contano davvero.

Portare l’Italia al Mondiale sarebbe un’impresa da chiudere la carriera col botto. Una missione diversa da tutte le altre. Forse l’ultima. Ma anche la più affascinante. Ranieri è uno che conosce il calcio, certo. Ma soprattutto conosce gli uomini. E questa Italia ha bisogno proprio di quello.

Servirebbe Gravina con lo stesso carisma dei Friedkin, per convincerlo ancora una volta. Per farlo sentire al centro. Perché non basta un ct bravo. Serve qualcuno che sappia parlare alla pancia e alla testa di un gruppo smarrito. E in questo, Ranieri ha pochi pari. Un maestro silenzioso, rispettato da tutti. Uno che non ha bisogno di proclami per farsi seguire. L’Italia, adesso, ha bisogno esattamente di questo.

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