Un segnale, un richiamo, forse una profezia. La strada si intreccia di nuovo con quel colore che non si è mai spento. Il calcio a volte non dimentica, e si diverte a giocare con i rimandi
Diego Simeone è uno degli allenatori più importanti al mondo. Di sicuro è il più pagato: 34 milioni di euro l’anno, non male per uno che a inizio carriera cercava solo un modo per restare a galla in Europa. Una carriera partita dal basso, senza copertine. Nessun volo pindarico: solo campo, scarpini e un’idea chiara in testa. Farsi rispettare. Il cielo, come lo chiamano da sempre, se l’è guadagnato.
Ma il punto vero è che la sua storia ha preso una direzione ben precisa nel 1992, quando ha lasciato l’Argentina per lanciarsi nel calcio europeo. Ventidue anni e un biglietto di sola andata. Il primo club ad accoglierlo fu il Pisa, una parentesi breve ma fondamentale. Una specie di iniziazione. Primo contatto con l’Italia, primi gol, prime mazzate. Era solo un antipasto. Il piatto forte sarebbe arrivato qualche anno dopo, con l’Inter.
Sì, l’Inter. Quella che per lui è casa, che non ha mai smesso di desiderare. La squadra che gli è rimasta dentro. Tutti sanno che prima o poi finirà lì. Magari non adesso, magari non domani. Ma ci finirà. Non è una speranza, è una previsione. Come certe storie che iniziano senza chiudersi davvero.
E mentre il papà sognava il ritorno, il figlio cresceva. Giovanni Simeone è nato nel 1995, a Buenos Aires, mentre Diego era già a Madrid, sponda Atletico, dove stava dando lo sprint alla sua carriera di calciatore dopo essere passato prima per Pisa e Siviglia. Trent’anni dopo, la suggestione si ripropone. Solo a parti invertite.
Giovanni Simeone al Pisa: previsto un nuovo incontro la prossima settimana
Giovanni ha fatto il suo percorso. È diventato un attaccante affidabile, ha vinto due scudetti col Napoli anche se non da titolare fisso, ma nel primo è stato più volte decisivo. Adesso è il momento di cambiare aria, di ritrovare spazio. Ci sono tante squadre che lo seguono, ma una in particolare riaccende la memoria: il Pisa. Esatto, lo stesso Pisa. Quello di papà. Appena tornato in Serie A, pronto a riprendersi un posto nel grande calcio.
Il nuovo allenatore sarà Gilardino. Manca solo la firma, ma è tutto apparecchiato. E tra i primi nomi sul taccuino, per rinforzare l’attacco, c’è proprio Giovanni Simeone. Un’idea che gira da qualche giorno. In questi giorni è previsto un incontro tra i dirigenti del Napoli e quelli del Pisa per parlarne seriamente. Non sarà una trattativa semplice, certo. Ma nemmeno impossibile. Con la cifra giusta si può fare.
Sarebbe un ritorno romantico, uno di quei piccoli cerchi che si chiudono senza clamore. Diego ha cominciato lì la sua carriera europea, Giovanni potrebbe passarci per rilanciarsi e magari chiuderla, prima di tornare in Argentina.
Sarebbe una bella storia, una di quelle che al calcio piace spesso scrivere. Uno di cuore come il Cholito con una tifoseria così calda non può che fare bene. Nel segno di papà, anche se Giovanni ha dimostrato che la sua storia è bravissimo a scriversela anche da solo.