I disastri di Ghisolfi, i terzini di Inzaghi, i turisti del Mondiale: la FLOP PARADE di Enrico Camelio

Un direttore sportivo in bilico, un allenatore che non trova il terzino e una squadra che va al Mondiale per Club in vacanza: la Flop Parade di Enrico Camelio colpisce ancora

Ghisolfi Inzaghi e il GM dell'Auckland con Enrico Camelio
I disastri di Ghisolfi, i terzini di Inzaghi, i turisti del Mondiale: la FLOP PARADE di Enrico Camelio (Foto Ansa/LaPresse) – serieanews.com

C’è chi sbaglia strategia, chi sbaglia mercato e chi… proprio non doveva esserci. Nel calcio, a volte il problema non è perdere. È come lo fai. Le scelte che prendi, quelle che non prendi, i segnali che mandi. E poi c’è anche chi, semplicemente, non dovrebbe proprio stare dove sta.

Questa settimana la Flop Parade mette insieme tre storie molto diverse, ma tutte emblematiche. Un direttore sportivo che ha perso la bussola, un allenatore in Arabia che non trova nemmeno un terzino, e una squadra che prende dieci gol all’esordio in un torneo mondiale. Sì, dieci.

Pronti a scendere qualche gradino? Cominciamo.

1) Florent Ghisolfi: fine corsa alla Roma

Per mesi si è parlato di “progetto”, di “profilo europeo”, di “metodo francese”. Ma alla fine, quello che resta dell’esperienza di Florent Ghisolfi alla Roma è un misto di confusione, trattative sbagliate e rinnovi gestiti male.

Florent Ghisolfi, ex ds della Roma
Florent Ghisolfi: fine corsa alla Roma (LaPresse) – serieanews.com

La lista degli acquisti discutibili è lunga. Le mancate cessioni hanno appesantito la rosa. E sul fronte rinnovi, i casi Svilar e Pellegrini gridano ancora vendetta: distanza abissale tra domanda e offerta, zero chiarezza, messaggi confusi a tifosi e spogliatoio. Anche i Friedkin, alla fine, sembrano essersi accorti che qualcosa non tornava. E oggi si guarda già avanti.

Il nome più caldo? Ricky Massara. Competente, discreto, conoscitore del calcio italiano. Un profilo che può riportare ordine. In bocca al lupo a lui (e alla Roma), perché ce ne sarà bisogno.

2) Simone Inzaghi e la maledizione del terzino

Dall’Inter campione d’Italia all’Al Hilal, il salto è stato notevole. Ma Simone Inzaghi sperava di portarsi almeno qualche certezza. E invece, è partito malissimo.

Simone Inzaghi arrabbiato
Simone Inzaghi e la maledizione del terzino (LaPresse) – serieanews.com

Il suo obiettivo di mercato era chiarissimo: un esterno basso. In ordine sparso erano stati fatti i nomi di Nuno Tavares, Angelino, e addirittura Theo Hernandez. Alla fine non è arrivato nessuno. Neanche uno scampolo di terzino da Serie B saudita.

Si scherza, Simone. Ma per ora male male. Va bene la saudizzazione del calcio, va bene il comfort economico. Ma se poi finisci a giocare col centrale adattato a sinistra… ecco, forse due conti andavano fatti meglio. In bocca al lupo anche a te. Ma da rivedere.

3) Auckland City: 0-10 e ciao. Piaciuta la vacanza?

Ultimo, ma non per impatto, il caso Auckland City. Esordio al Mondiale per Club: dieci (10) gol subiti. Sì, lo riscriviamo per sicurezza: dieci. Una disfatta che va oltre il risultato. Perché è un segnale pericoloso: se in una competizione mondiale arriva una squadra così fuori scala, tutto il format perde credibilità.

Gordon Watson GM dell'Auckland City
Auckland City: 0-10 e ciao. Piaciuta la vacanza? (AnsaFoto) – serieanews.com

Che ci sia dietro un enorme progetto FIFA, con anche belle storie da raccontare, questo è chiaro. Che si voglia allargare la platea anche. Ma se questo è il livello, sarà difficile che qualcuno si emozioni davvero. Un torneo mondiale che parte con un 0-10 è come una serie Netflix che inizia col finale: già sai tutto, e ti passa la voglia.

Tre flop, una sola sensazione: certe cose si vedono (e si capiscono) da lontano. Ghisolfi ha deluso una piazza intera. Inzaghi ha iniziato la sua nuova avventura nel modo peggiore. L’Auckland ha ricordato al mondo che non tutto fa spettacolo.

La Flop Parade torna a raccontare che il calcio è anche questo: scelte sbagliate, silenzi rumorosi, progetti troppo grandi per chi li porta avanti. E settimana prossima, siamo certi, altri ci regaleranno nuove cadute da raccontare.

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