Igli Tare e Max Allegri hanno ora un problema quasi irrisolvibile: cosa sta accadendo in casa rossonera
Com’è possibile sbagliare così tanto in così poco tempo? È una domanda che molti tifosi del Milan si stanno facendo da mesi, osservando una stagione che è sembrata, a tratti, andare fuori controllo. Dalla panchina al mercato, ogni scelta ha lasciato strascichi e poche certezze. Ma adesso, con l’estate alle porte, è tempo di capire dove si è fallito e dove si può ancora rimediare.
Prestiti e addii: quando i conti non tornano
Uno dei tasti dolenti della scorsa stagione riguarda proprio la gestione dei giocatori ceduti in prestito. L’unica vera operazione redditizia è stata quella di Pierre Kalulu, passato alla Juventus per 14 milioni di euro. Una plusvalenza pulita, considerando che era arrivato a parametro zero. Ma, diciamolo francamente, l’affare l’hanno fatto i bianconeri.
Le altre operazioni? Un lungo elenco di ritorni poco promettenti. Davide Calabria è finito a Bologna solo per ragioni disciplinari: il suo rapporto con Conceicao era ormai irrecuperabile. Mentre per Kevin Zeroli si è trattato di un prestito secco al Monza, segnale che il Milan crede ancora in lui. Tanto che è tornato ieri, di nuovo in Brianza, con la stessa formula.
Milan, i “prestati” non confermati: quanti rientri
Tra i giocatori non riscattati, spicca il nome di Yacine Adli. Nonostante i suoi 5 gol e 7 assist con la Fiorentina, i viola non investiranno i 10 milioni previsti per trattenerlo. Lui vorrebbe rimanere a Milano, ma la dirigenza non sembra convinta.
La retrocessione dell’Empoli ha poi chiuso la porta a ogni possibilità per Devis Vasquez e Lorenzo Colombo, entrambi destinati a un altro giro di prestiti. E non va meglio per Noah Okafor: campione d’Italia con il Napoli sì, ma senza lasciare il segno. I 23,5 milioni richiesti per il riscatto erano già eccessivi prima, figuriamoci ora.
L’unica vera luce è Alexis Saelemaekers, reduce da una stagione positiva alla Roma. Allegri vorrebbe trattenerlo: segnale che almeno qualcosa da salvare c’è.
Tra permanenze e dubbi: i casi in bilico
Uno dei nomi più discussi è quello di Ismael Bennacer. Il Marsiglia ha deciso di non versare i 12 milioni (più 3 di bonus) per il riscatto, ma De Zerbi e Benatia spingono per una nuova trattativa. Magari un rinnovo del prestito, magari uno sconto. Per ora, è tutto aperto.
Lo stesso discorso vale per Tommaso Pobega, che ha convinto a Bologna ma non abbastanza da giustificare la cifra richiesta. Sartori ha già bussato alla porta del Milan per uno sconto, trovandola chiusa. Infine, Marko Lazetic: 43 presenze e solo 3 gol. Dati che non impressionano, ma nemmeno chiudono definitivamente la porta a un’altra chance.
Morata e il rebus Istanbul
E poi c’è lui: Alvaro Morata. Passato al Galatasaray a gennaio con un prestito da 6 milioni e un diritto di riscatto da 8 milioni (che diventa 9 se prorogato al 2026). I numeri ci sono: 7 gol e 1 assist in 16 partite. Ma lo spagnolo non sembra intenzionato a restare in Turchia, e il suo futuro è tutto da scrivere.
Il feeling con Allegri potrebbe aiutare a ricucire lo strappo col Milan, ma il suo desiderio sembra orientato verso un ritorno in Spagna. Un nuovo capitolo che potrebbe aprirsi a breve, ma non è detto che si colori di rossonero.
Tra ritorni alla base, riscatto mancati e casi ancora aperti, il mercato del Milan si sta rivelando un labirinto pieno di incognite. E se è vero che ogni estate è una nuova occasione, questa sembra anche essere una resa dei conti. Il Milan saprà fare tesoro degli errori passati o è destinato a ripeterli?