Entrano soldi veri e il Milan alza la testa. Tra vecchie conoscenze e nomi pesanti, Allegri piazza una mossa che vale doppio. Qualcuno a Torino potrebbe non prenderla bene
Ora che iniziano ad arrivare i soldi veri, il Milan può cominciare davvero a pensare in grande. La rifondazione delicata ma ambiziosa partita con Igli Tare sta iniziando a dare i suoi frutti. Denaro in cassa ne sta entrando parecchio, e altro ne entrerà. Perché la rosa rossonera ha mercato, eccome se ce l’ha. Serve solo incastrare bene i pezzi del puzzle: chi parte, chi resta, chi vale, chi si rivaluta. E monetizzando, si aprono scenari interessanti.
Il primo scossone lo ha dato Reijnders, volato al Manchester City. Poi si è aperto il fronte Theo Hernandez, e così nei prossimi giorni potrebbero piombare almeno altri 80 milioni freschi. Totale? Si va già oltre i 150 milioni di incasso. E siamo appena all’inizio, perché i giocatori in uscita non mancano e i margini di guadagno ci sono ancora tutti.
I primi soldi stanno già per essere reinvestiti: Samuele Ricci dal Torino è più di un’idea, e anche Luka Modric sta per firmare a parametro zero. Ma la sensazione è che sia solo il preludio. Dalla difesa al centrocampo, passando per l’attacco, e forse anche per la porta se dovesse partire Maignan: il Milan è un cantiere aperto, ma con una visione chiara. E più entrano soldi, più si può alzare l’asticella. Per informazioni, chiedere a Massimiliano Allegri.
Già, Allegri. Perché mentre si vendono pezzi, si pensa già a come ricostruire. E qui si gioca la partita vera. Nessun margine per sbagliare, perché l’anno prossimo non ci sono le coppe europee. Tradotto: zero introiti dalla UEFA, quindi il mercato diventa l’unico strumento per costruire ambizioni. Ogni euro speso dovrà avere un senso, ogni innesto dovrà essere decisivo. E Allegri ha già in testa un’idea molto chiara: una squadra da scudetto, non da transizione.
Uno dei nodi principali è il numero 9. Il centravanti. Quello che può fare reparto da solo, o giocare accanto a Santiago Gimenez se si dovesse virare su un modulo a due punte. Allegri un nome l’ha fatto subito: Dusan Vlahovic. Il suo pupillo ai tempi della Juve. Ma l’ingaggio da 12 milioni è fuori scala per i parametri rossoneri. A meno di un bel taglio volontario dello stipendio, difficile pensare che si possa concretizzare.
E qui arriva il colpo di scena. Perché sì, prendere Vlahovic avrebbe significato fare anche un favore alla Juventus, che non sa più come liberarsene. Ma Allegri questo favore potrebbe non farlo. Anzi. Potrebbe fare molto di più: mettere i bastoni tra le ruote alla sua ex squadra con una mossa da scacco matto.
Perché il nome che sta prendendo quota nelle ultime ore è quello di Viktor Gyokeres, proprio l’obiettivo numero uno della Juventus per l’attacco. Lo svedese è da tempo in cima alla lista bianconera, ma la trattativa con lo Sporting è complicata: la richiesta è da 70 milioni, e per ora le big di Premier stanno alla finestra, aspettando sconti che non arrivano.
E qui si apre lo spiraglio per il Milan. Perché con la liquidità garantita dalle cessioni, con un mercato intelligente e oculato gestito da Tare, i fondi per andare all’assalto ci sarebbero. E se davvero dovesse saltare la pista Vlahovic, il Milan potrebbe virare dritto su Gyokeres, portando a casa un attaccante di livello mondiale e, soprattutto, lasciando la Juve a mani vuote.
Due schiaffi con una mossa sola: lasciare Vlahovic sul groppone bianconero e soffiare Gyokeres alla Vecchia Signora. Allegri ci mette la firma.
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