La Juve chiude la seconda operazione di mercato in entrata: arriva un nuovo terzino destro nello scambio con Alberto Costa, ma chi ha fatto l’affare?
L’accordo è stato chiuso, Joao Mario è atteso a Torino in serata. Domani le visite mediche di rito, la firma sul contratto e probabilmente il primo allenamento alla Continassa nel giorno del raduno. Igor Tudor ha quindi il secondo colpo del mercato bianconero, una sessione che fin qui ha visto diverse difficoltà per il Dg Comolli.
C’è da rivedere la squadra, da trasformarla per il 3-4-2-1 su cui vuole puntare il tecnico croato, ben differente dal 4-2-3-1 di Motta della passata stagione. E come se non bastasse, un occhio al bilancio prioritario, perché l’era delle spese folli è terminata da tempo. Jonathan David il primo (ed unico, almeno fino alla firma di Joao Mario) colpo, ma il centravanti canadese da solo non basta.
Vucinic è infatti in uscita e Kolo Muani è rientrato a Parigi per fine prestito. La Juve, nel frattempo, sta cercando di far quadrare i conti anche a livello della rosa. E così, dopo aver acquistato a titolo definitivo dal Porto Francisco Conceiçao, con i Dragoni è stata messa in piedi un’altra trattativa.
Juve-Porto, si rinsalda l’asse: chi favorisce lo scambio?
Uno scambio che vedrà Alberto Costa finire in Portogallo e Joao Mario fare il percorso inverno. Dal punto di vista prettamente tattico e di posizione, non cambierà nulla: entrambi, infatti, agiscono nel ruolo di terzino destro. Di certo c’è la Juve metterà a segno una plusvalenza: arrivato a gennaio dal Vitoria Guimaraes per 13,8 milioni, Costa, infatti, è stato valutato 15 milioni di euro più uno di bonus mentre Joao Mario è valutato 12.
Ciò significa che nell’operazione il Porto verserà nelle casse bianconere anche tre milioni di euro. Al di là del mero aspetto economico, chi ha guadagnato davvero in questa operazione? Come dicevamo, dal punto di vista tattico, i due calciatori occupano la stessa posizione in campo.
C’è, però, un aspetto da non sottovalutare. Se l’età gioca a favore del terzino della Juventus (ancora per poco), anche dal punto di vista tecnico non sembra un grande affare per la Juventus. Alberto Costa, dopo i primi sei mesi di ambientamento con tantissime panchine ed una spicciolata di minuti in campo, sembrava aver trovato la giusta dimensione a Torino.
Tudor l’ha utilizzato con costanza nel Mondiale per Club e sembrava poter entrare bene nei meccanismi della squadra bianconera. Costa chiuderò la sua esperienza con 14 presenze e tre assist con la Juve ma probabilmente anche tanto rammarico.
Joao Mario, invece, ha sempre giocato nel porto, fin dal vivaio, con 181 presenze condite da cinque gol e 26 assist in prima squadra. Il lusitano dovrà ora ambientarsi in Italia ed in Serie A con nuovi compagni ed una squadra nuova, un processo che Alberto Costa aveva ormai assorbito pienamente.