Una lista di colpi da capogiro e di sogni messi nero su bianco. C’è chi ha già speso tutto, e chi ha solo scaldato il motore. I protagonisti hanno nomi e volti noti, ma anche qualche sorpresa
C’è qualcosa di straniante nel guardare le cifre di questo mercato estivo. Perché mentre il calcio cerca di rimettere ordine tra bilanci e sostenibilità, c’è una parte di mondo che continua a sparare milioni come coriandoli. E allora si fa presto a perdere il conto, soprattutto quando si parla di attaccanti. O meglio: di giocatori offensivi, perché in questa lista ci sono punte vere e proprie, ma anche ali, trequartisti, secondi violini dal piede caldo.
Il dato, però, è chiaro: in appena un mese e mezzo sono stati spesi oltre 750 milioni di euro solo per i primi dieci. E il mercato – attenzione – è tutt’altro che finito. Alcune big devono ancora colpire, e chi è fermo lo è solo in apparenza.
In testa alla classifica c’è il colpo che ha riscritto le gerarchie dell’estate: Florian Wirtz al Liverpool. Cifra vicina ai 140 milioni (137 per la precisione) tra base fissa e bonus variabili. Un acquisto da capogiro, certo, ma anche una dichiarazione d’intenti: dopo qualche stagione di attesa e rincorsa, il Liverpool ha deciso di ricostruire ripartendo dal talento più puro del calcio tedesco.
Subito dietro, e sempre con la maglia dei Reds, c’è Hugo Ekitiké. A conti fatti, il club di Klopp ha messo sul piatto quasi 230 milioni per due giocatori offensivi. Non proprio un investimento da squadra in transizione.
Poi c’è il Manchester United, che ha fatto doppietta: Bryan Mbeumo e Matheus Cunha, insieme, sfiorano i 150 milioni. Sono due profili diversi, ma entrambi rispondono a una richiesta chiara: aggiungere dinamismo e imprevedibilità a un attacco che l’anno scorso sembrava ingolfato.
Il ritorno dei numeri 9: pagati a peso d’oro. E non finisce qui…
Un altro nome che torna con prepotenza è quello di Viktor Gyokeres, finalmente sbarcato in Premier con l’Arsenal. Dopo averlo corteggiato a lungo, i Gunners si sono decisi a pagare: oltre 70 milioni di euro per portare a casa il centravanti svedese, che viene da due stagioni piene di gol e strapotere fisico. Prima di lui si piazzerà Victor Osimhen non appena sarà ufficiale il suo passaggio al Galatasaray: 75+5 di bonus per un totale di 80 milioni.
E a proposito di prime punte, non poteva mancare Mateo Retegui, protagonista di un’operazione più mediatica che tecnica. Il suo passaggio in Arabia Saudita ha fatto rumore, anche perché la cifra – circa 68 milioni – non sembra proporzionata al rendimento avuto fin qui. Ma il mercato, si sa, vive anche di suggestioni, di passaporti strategici e di procuratori svegli.
Chiudono la top ten altri nomi di peso: Mohammed Kudus, Joao Pedro, Anthony Elanga, Jamie Gittens e Noni Madueke, passato da Chelsea ad Arsenal per una cinquantina di milioni. Lì in mezzo ci sono giocatori che hanno già fatto vedere di che pasta sono fatti, e altri che rappresentano ancora una scommessa. Ma tutti, nessuno escluso, portano sulle spalle il peso di un investimento pesante, che va giustificato in campo, minuto dopo minuto.
Il dato più interessante, però, è un altro: questa è solo la prima ondata. Molti club stanno aspettando la fine di luglio o addirittura agosto per muovere i pezzi grossi. Ci sono trattative congelate, clausole che si sbloccano, promesse che pendono come spade di Damocle. E in mezzo, la sensazione che manchi ancora il vero botto.
Perché, a dispetto delle cifre già folli, il meglio potrebbe davvero dover ancora arrivare. E se questo è solo l’antipasto, prepariamoci: il piatto forte promette di essere indigesto per chi guarda con nostalgia ai tempi dei “colpi a parametro zero”.