Ndoye al Nottingham ha cambiato i piani del Napoli. Ora si cambia strada, ma il ballottaggio è fra due nomi molto graditi a mister Conte
Il passaggio di Dan Ndoye al Nottingham Forest ha scompaginato i piani del Napoli. Fino a qualche giorno fa, nonostante la fatica con il Bologna, la sensazione era che alla fine si sarebbe trovata una quadra. Si trattava, come spesso capita, di limare, aspettare, alzare un po’ l’offerta e chiudere. Invece il club inglese si è infilato nel mezzo, ha fatto tutto in 48 ore, e ha sparigliato il tavolo.
Prima l’accordo con il calciatore, che aveva già dato un sì di massima al Napoli ma che poi, messo davanti ai milioni e alla Premier League, non ci ha pensato troppo. Poi l’accordo con il Bologna, che non aspettava altro. Lì, a furia di tirare la corda, sono riusciti a prendersi esattamente quello che volevano. Soldi veri. E l’hanno salutato senza troppi rimpianti.
Ora tocca al Napoli rimettere insieme i pezzi. Anche perché, a conti fatti, Ndoye era l’obiettivo principale. Un piano B vero e proprio non c’era. O meglio: c’erano delle suggestioni, dei nomi altisonanti, ma niente di veramente pronto. Ora bisogna accelerare, perché il tempo stringe e Conte vuole un esterno. Subito.
Qualche nome ha cominciato a girare. Tipo Sterling. Uno che, se solo pochi anni fa si fosse parlato di un suo arrivo in Serie A, sarebbe scoppiata la bomba. Oggi fa ancora notizia, ma con una risonanza diversa. Perché? Perché il rendimento è in calo, perché l’ingaggio è fuori scala, e perché sembra uno di quei nomi anche fattibili, ma che ti danno più problemi che soluzioni. Bello sulla carta, ma poco credibile.
Diverso il discorso su Grealish. In Italia potrebbe fare sfracelli. Ma parliamo di un profilo fuori portata. Il costo del cartellino, lo stipendio, la concorrenza interna in Premier. È un sogno da chiacchiera tra amici, ma il Napoli, oggi, non pare disposto a buttarsi in un’operazione così gravosa per un giocatore da instant impact.
Il nome vero, quello che continua a ronzare nella testa dell’allenatore, è sempre lo stesso da gennaio: Alejandro Garnacho. Secondo quanto riportato da Repubblica, è ancora il preferito. E non è una suggestione: è un’idea tecnica chiara.
Il ragazzo è ai margini del progetto United, le cifre per il cartellino non sarebbero lontane da quelle messe sul tavolo per Ndoye, e ora – rispetto a sei mesi fa – potrebbe anche essere più disponibile a considerare un’esperienza fuori dall’Inghilterra.
Certo, va trovato un equilibrio sull’ingaggio. Ma per un giocatore di 21 anni, potenzialmente da rivendere tra due stagioni al doppio, l’operazione avrebbe senso. E avrebbe anche senso per Conte, che lo vede come un’ala pura da plasmare e all’occorrenza adattare.
L’unica vera alternativa, oggi, è Federico Chiesa. Anche lui fuori dai radar dopo una stagione complicatissima al Liverpool, tra infortuni e poche presenze. Ma il talento non si discute. E Conte, che già in passato ha rigenerato diversi giocatori in difficoltà, pensa che si possa ripartire anche da lui. Sarebbe perfetto come esterno a tutta fascia, un po’ come Politano l’anno scorso, ma con caratteristiche tecniche superiori.
Poi ci sarebbe anche Sancho, certo. Ma lì è un altro film. Il Borussia Dortmund lo rivuole e si sta muovendo concretamente. Il Napoli, per ora, osserva. Anche perché in quel caso servirebbe una doppia impresa: convincere il calciatore e superare una concorrenza fitta. Insomma, al netto di suggestioni e colpi di scena, il ballottaggio vero è uno solo: Garnacho o Chiesa. Il resto sembra tutto davvero troppo difficile.
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