Tensione crescente tra Lookman e l’Atalanta, mentre l’Inter prova l’affondo decisivo. Il giocatore ha fatto scelte chiare ma per ora senza vere forzature. Eppure sta succedendo il finimondo…
Lo scontro fra Ademola Lookman e l’Atalanta sta diventando sempre più aspro. Dalla guerra fredda dei giorni scorsi, quando il club faceva capire che il calciatore voleva andar via ma non l’avrebbe ceduto se non alle sue condizioni, si è passati alle vie di fatto.
L’Inter ha presentato un’offerta che sembrava congrua: 42 milioni più 3 di bonus, per un totale di 45. Ma l’Atalanta resta ferma: per liberarlo vogliono 50 milioni. Non uno di meno. Da qui il muro contro muro. E il punto è che questa posizione ha fatto infuriare il diretto interessato.
Al che Lookman si è infuriato, e non l’ha nemmeno nascosto. Prima ha eliminato ogni riferimento all’Atalanta dal suo profilo Instagram. Poi ha scritto un messaggio rivolto ai tifosi, ringraziandoli per il supporto ma spiegando chiaramente che, secondo lui, il suo ciclo a Bergamo è concluso. E lo ha fatto con parole educate, misurate, senza mancare di rispetto.
Non è bastato. Alcuni tifosi non l’hanno presa affatto bene, e a Bergamo è comparso anche uno striscione piuttosto eloquente. Il nome non c’era, ma il riferimento era chiaro: “Giocatori ingrati, rispettate chi vi ha valorizzato”. Come se il rispetto non fosse proprio nel modo in cui Lookman si sta comportando.
Lookman e il “rispetto”: perché non si può più voler cambiare aria?
Perché in tutto questo, il ragazzo non ha mai saltato un allenamento. Si è presentato regolarmente, ha messo la testa bassa e ha lavorato. Senza sceneggiate, senza assenze strategiche, senza certificati medici. E a Bergamo sanno bene cosa vuol dire: l’anno scorso Koopmeiners voleva la Juve, e iniziò a mandare documenti per evitare il campo. Lookman, al contrario, continua a fare il professionista.
Ha solo espresso una volontà. In modo chiaro, diretto. Vuole andare all’Inter, e lo chiede dopo aver dato tutto: anche una tripletta in una finale europea, che ha consegnato all’Atalanta il primo trofeo internazionale della sua storia. Non è poco. Anzi, è tanto.
E allora viene da chiedersi: perché tutta questa rabbia? Perché colpevolizzare un giocatore che ha fatto il proprio dovere fino all’ultimo giorno? Già l’estate scorsa era pronto a partire, ma è rimasto in silenzio e ha dato tutto. Anche nei momenti più delicati con Gasperini, col quale ha anche litigato ferocemente. Eppure ha fatto (benissimo) il suo mestiere, fino all’ultimo.
Ora ha deciso di salutare, ma lo sta facendo con dignità. E finché continuerà così, nessuno potrà accusarlo di niente. È pienamente nel suo diritto chiedere una cessione. E se il club dovesse trovare l’accordo con l’Inter, Lookman realizzerà il suo desiderio. Cambierà nerazzurro. Ma lo farà senza lanciare piatti né chiudere porte. Lo farà come si dovrebbe sempre fare: da uomo vero.
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Questo è il messaggio che Ademola Lookman ha lasciato ai tifosi bergamaschi. Rispetto ne abbiamo? Noi diremmo di sì. Abbiamo visto molto, molto di peggio!