Gian Piero Gasperini non è contento della situazione in casa giallorossa: il tecnico è una furia, ecco cosa sta accadendo
Il Gasp furioso. Ci perdonerà Ludovico Ariosto se utilizziamo e parafrasiamo il titolo de “L’Orlando furioso” ma non c’è espressione più opportuna per indicare lo stato d’animo dell’allenatore della Roma. Poco più di due mesi fa il saluto all’Atalanta, di fatto il giardino di casa, la comfort zone per nove stagioni.
Voleva una nuova avventura, mettersi in gioco in un’altra piazza, con grandi ambizioni e senza dubbio più calda ed affamata di quella orobica. E così ha sposato il progetto Roma. E chissà che non se ne sia già pentito. Nelle ultime sei conferenze stampa, almeno in quattro ha affondato di fioretto come solo Guillaume Bianchi, Filippo Macchi, Tommaso Marini e Alessio Foconi, oro nella specialità a squadre agli ultimi Mondiali di scherma disputati a Tbilisi.
Ha chiesto senza mezzi termini l’arrivo di rinforzi, ha sottolineato come non gli vada tanto a genio l’immobilismo degli ultimi 20 giorni sul mercato ed ha spiegato come manchino ancora diverse pedine per completare la squadra. Che, tradotto, significa come stia lavorando con grandi limiti.
Gasp aspetta tre colpi: ma il tecnico è furioso e che paragone con l’Atalanta
Gasperini si aspetta altri colpi, di cui uno almeno entro sabato, quando la Roma debutterà in campionato. Bailey è ad un passo, domani si potrebbe chiudere ma nel frattempo si aspetta, con l’agente in città per finalizzare il tutto. Si attendono news anche da parte di Sancho. L’accordo con il Manchester United è stato già trovato ma l’esterno inglese ancora deve dare una risposta alla società giallorossa.
In attesa dell’attaccante, considerato come Dovbyk non lo convinca appieno ed il solo Ferguson non può bastare, Gasp si aspetta anche Ziolkowski, difensore del Legia su cui si lavora ancora. Il nodo è il 10% chiesto dal club polacco sulla futura rivendita del calciatore. E così il ragazzo aspetta ancora il via libera per raggiungere Trigoria.
E Gasp non disdegnerebbe nemmeno un colpo sulle corsie esterne. Salah-Eddine sulla fascia sinistra non convince e Malacia è più di un obiettivo.
Nel frattempo, per il tecnico, appare impossibile non fare paragoni con l’Atalanta. Il mercato gestito dai Percassi non è mai andato così a rilento: ogni colpo veniva chiuso quasi con rapidità impressionante ed ogni calciatore sostituito in un amen. Basti pensare a Retegui, acquistato in un lampo dal Genoa.
Ma la Dea – complici le cessioni e le plusvalenze – è una società in salute che può permettersi investimenti, al contrario della Roma. Una piccola ma sostanziale differenza che Gasp non si aspettava.