Un problema muscolare accende l’allarme in casa rossonera e apre interrogativi pesanti sul mercato. Tra esami e offerte, Allegri si muove in equilibrio precario
Un problema che non sembra drammatico, ma che basta a mettere agitazione al Milan. Rafael Leao si è fermato nella partita di Coppa Italia vinta 2-0 contro il Bari: un fastidio al polpaccio, l’uscita precauzionale, il sospiro sospeso di Allegri e di tutta San Siro. In queste situazioni è sempre la risonanza a dire la verità, ma intanto l’ansia resta.
Agosto è il mese maledetto per chi allena. Si gioca tanto, si corre sotto il sole, il fisico scricchiola. Un anno fa l’Atalanta perse Scamacca per tutta la stagione, adesso il Napoli rischia di trovarsi senza Lukaku. Tocca al Milan incrociare le dita per Leao, perché qui non c’è solo un giocatore in bilico ma un intero equilibrio.
Il punto è che da questo infortunio dipende anche il futuro di Noah Okafor. Lo svizzero, arrivato un anno fa in sordina, sembrava destinato a salutare a fine estate. Poi è arrivato un precampionato convincente, gol e strappi che hanno colpito Allegri. Non abbastanza per metterlo davanti a Leao, ma abbastanza per rimetterlo al centro di qualche discorso.
Il Leeds si è fatto avanti, pronto a investire. La valutazione del Milan si assesta sui 20 milioni di euro e gli inglesi sembrano essere orientati a soddisfare la richiesta: un tesoretto che farebbe comodo a tutti. In condizioni normali la cessione avverrebbe senza patemi, ma l’ombra di Leao cambia tutto. Perché cedere Okafor oggi significa rischiare di trovarsi domani senza alternative reali in quella zona di campo.
Allegri ci pensa. Perché è vero che Okafor non è mai stato un titolare fisso, ma resta l’unico con caratteristiche minimamente compatibili con Leao. Se il portoghese starà bene, il Milan potrà vendere e incassare. Se invece il guaio dovesse allungarsi, rinunciare allo svizzero diventerebbe un azzardo difficile da spiegare. Il classico dilemma da mercato: meglio la sicurezza tecnica o l’occasione economica?
E qui sta il caos. Perdere Leao per qualche settimana significherebbe ridisegnare un attacco che senza di lui perde fantasia e profondità. Perdere i 20 milioni di Okafor significherebbe invece rinunciare a una plusvalenza già apparecchiata. Da una parte il campo, dall’altra la calcolatrice. Non c’è una scelta giusta a priori, solo una linea sottile da non superare.
Il Milan aspetta gli esami, ma la sensazione è che la decisione vada presa in fretta e che alla fine sarà quella di dar via l’attaccante svizzero. Sarebbe davvero un peccato rinunciare a una cifra del genere per un calciatore considerato assolutamente sacrificabile per tutta l’estate, anche perché, se tutto va come sembra, l’infortunio di Leao non sarà così grave da prendere decisioni così drastiche. Staremo a vedere.
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