Champions, quanti punti servono per passare il turno e quanti per i playoff

La nuova Champions ci ha già dato delle indicazioni lo scorso anno. In questo nuovo mondo basta un pareggio in più per cambiare il destino. E le soglie diventano delle stelle comete da inseguire

il trofeo della Champions League
Champions, quanti punti servono per passare il turno e quanti per i playoff (AnsaFoto) – serieanews.com

Da quando la Champions League ha cambiato faccia sta diventando tutto anche un po’ un rebus matematico. Niente più gironcini da quattro, ma un campionato unico con 36 squadre e otto partite a testa: un format che ha rivoluzionato le abitudini dei tifosi e ha messo gli allenatori davanti a un calcolo nuovo.

E ora che si riparte la domanda che si fanno tutti i tifosi, specialmente quelli che affrontano la competizione per la prima volta come ad esempio il Napoli, è la domanda più semplice di tutte. Quanti punti servono per qualificarsi? E quanti per non restare tagliati fuori anche dai playoff?

Il nuovo format, con tutte le sue regole, in fondo è pensato per questo: creare un’unica grande classifica incerta fino all’ultima giornata. Le soglie non sono scolpite nella pietra e possono cambiare di anno in anno a seconda dell’equilibrio generale. Ma le tendenze viste nelle prima edizione offrono un quadro chiaro.

Calcolare con certezza ciò che accadrà nei prossimi 8 appuntamenti è ovviamente impossibile, ma ciò che possiamo fare è una proiezione sulla classifica dello scorso anno per capire cosa servirà davvero per passare il turno. Ebbene, guardando la classifica finale, le soglie sono diventate subito evidenti.

Ottavi, playoff, eliminazione: quanti punti sono serviti lo scorso anno

La classifica della scorsa stagione parla chiaro. Per gli ottavi di finale diretti, cioè tra le prime sedici, bisognava arrivare almeno a quota 15-16 punti. Con 19 punti, per esempio, l’Inter è stata l’unica italiana a piazzarsi nella parte nobile, quarta dietro Liverpool, Barcellona e Arsenal. L’Atalanta invece ha chiuso nona a quota 15: la linea di demarcazione è proprio lì, fra i 15 e i 16.

Coppa della Champions League
Ottavi, playoff, eliminazione: quanti punti sono serviti lo scorso anno (LaPresse) – serieanews.com

Diverso il discorso per chi puntava almeno ai playoff, riservati alle squadre dal 9° al 24° posto. Lì la soglia minima si è abbassata di parecchio. La Juventus, ventesima con 12 punti, è rientrata per il rotto della cuffia, seguita dallo Sporting Lisbona e dal Brugge, entrambi con 11. Dunque possiamo dire che 11-12 punti siano il requisito minimo per restare dentro.

Qualche vittoria di prestigio e due o tre pareggi possono bastare, ma scendere sotto quella quota significa condannarsi: il Bologna, per esempio, si è fermato a 6 punti e ha salutato subito l’Europa. Il Milan, invece, è arrivato tredicesimo con 14 punti e non ha mai rischiato davvero di finire fuori dagli spareggi.

Insomma, sopra i 15 punti si respira aria di ottavi. Dai 12 in su si può parlare di playoff. Sotto quella cifra si entra nella zona rossa, dove anche un pareggio in più o in meno può fare la differenza tra restare dentro e salutare la competizione. Avere un buon sorteggio iniziale significava anche questo.

Non esiste una formula magica, ma i numeri parlano chiaro. Tutto quello che c’è in mezzo è un terreno scivoloso, fatto di dettagli, differenza reti e incroci che possono cambiare la stagione in una sera.

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