Buffon chiama Donnarumma: “Se viene alla Juventus non sbaglia mai”

Italia-SveziaBUFFON CHIAMA DONNARUMMA – Gigi Buffon, capitano e bandiera della Juventus, nelle ultime partite non è stato utilizzato a causa di alcuni problemi fisici. Ma il portiere continua naturalmente ad essere un punto di riferimento importante per il club bianconero. L’ultimo obiettivo rimasto è quello della Champions League, che manca al ricco palmares di Buffon.

BUFFON E LA JUVE

Buffon si racconta dunque a La Gazzetta dello Sport: “Siccome non sono l’ultimo arrivato e so che posso essere ingombrante, preferisco farmi da parte. Non sarò mai un problema, ma per chi mi ha dato tanto, Juve o Nazionale, ci sarò sempre, in qualsiasi veste e con qualsiasi ruolo. L’unica eccezione la faccio solo se vinciamo la Champions, come ho già detto”. Il portiere spiega il rapporto che si è creato negli anni con questi colori addosso: “Il sistema-Juve mi ha stravolto la vita, cambiato il modo di concepire il lavoro e la strada da fare per raggiungere gli obiettivi, anche se un’infarinatura l’avevo avuta in famiglia. Stare qui è per pochi, perché è usurante, però ti forgia. Probabilmente da altre parti è anche più divertente, però meno vincente. Io rischio di arrivare a 2500 giorni di fila in cui mi sveglio pensando “devo vincere”. A livello mentale è usurante”.

IL CONSIGLIO A DONNARUMMA

Da tante parti si parla di Donnarumma come suo possibile erede in maglia bianconera, Buffon gli dà un consiglio: “Beh, a Donnarumma posso dire che con la Juve non sbaglia mai… A Gigio non posso dare consigli perché non vivo la sua situazione, non so la connessione emotiva che può avere col Milan. In maniera asettica, potrei dirgli due cose, come ho già fatto in Nazionale, però quello che fa la differenza è ciò che ti vibra dentro l’anima”. Infine si parla dell’addio di Bonucci la scorsa estate: “A Leo voglio bene come a un fratello, perché anche nei suoi eccessi mi piace tanto. Ha valori sani e, messo in un certo contesto, è un punto di forza. Una risorsa incredibile. L’ambiente Juve era perfetto per lui: mi è dispiaciuto sia andato via perché sembrava la scelta di un uomo impulsivo e orgoglioso. Lo rispetto, ma mi è dispiaciuto e credo dispiaccia molto ancora adesso anche a lui”.