Rinnovo Icardi, accordo fatto: aumento a 7 milioni e clausola a 180

Rinnovo IcardiRINNOVO ICARDI – Che il tormentone fosse vicino alla soluzione lo si era capito domenica sera quando dai microfoni della popolare trasmissione, Tiki Taka, il procuratore, nonché consorte, di Mauro Icardi, Wanda Nara aveva dichiarato: “C’è piena disponibilità a restare a lungo all’Inter. Ho ricevuto segnali positivi, spero che possa essere una settimana importante: il mio telefono è sempre acceso, per me il rinnovo si farà al cento per cento anche se non ho ancora parlato con nessuno”. A quel punto sembravano di colpo lontanissimi gli scontri verbali con Ausilio del mese di dicembre. “Voleva venderlo alla Juventus” ringhiava Wanda, “Noi vogliamo rinnovargli e adeguargli il contratto, non parliamo sui social o in tv ma nelle sedi opportune” ribatteva a brutto muso il direttore sportivo e responsabile dell’area tecnica dell’Inter.

-> Leggi anche Rinnovo Icardi, Wanda Nara: “Per me il prolungamento si farà al 100%”

Rinnovo Icardi, il fattore Marotta

Nel frattempo però era intervenuto un fattore decisivo, ossia l’avvento sulla tolda neroazzurra di Beppe Marotta che alla ripresa degli allenamenti dopo la pausa invernale aveva sentenziato. “I tifosi possono stare tranquilli non dobbiamo parlare di caso. Sono dinamiche tipiche in una squadra di calcio, soprattutto con l’avvicinamento di scadenze. Non ci saranno problemi, entrambe le parti vogliono proseguire il rapporto e questo è un comun denominatore di buon auspicio per il futuro”. Dopo queste dichiarazioni l’accelerata sul proseguimento della trattativa con Steven Zhang protagonista decisivo dell’operazione.

-> Leggi anche: Rinnovo Icardi, Marotta fa chiarezza: “Nessun caso”

Rinnovo Icardi, in campo Zhang

La fumata bianca è sempre più vicina e potrebbe arrivare già nel fine settimana. Come riporta calciomercato.it per sbloccare la situazione è intervenuta direttamente la famiglia Zhang, coinvolti sia il proprietario Jindong che il presidente Steven. L’offerta finale è da 7 milioni di euro all’anno, a fronte degli attuali 4.5, condita da una clausola rescissoria che salirebbe da 110 a 180 milioni di euro. La clausola varrebbe solo per il mercato estero e sarebbe utilizzabile solo dal dal primo al 15 luglio di ogni anno di contratto.